domenica 22 gennaio 2012

Google chiude Picnik, Social Graph e molti altri


Google chiude diversi servizi, tra cui Picnik, Social Graph API e Urchin: Big G
 vuole eliminare le feature clone e i servizi in "underusage".




Continuano i cambiamenti dalle parti di Mountain View: Google, che già 
nel recente passato aveva seguito medesima strategia, ha deciso di chiudere
 una decina dei suoi servizi sia originali che acquisiti, tra cui figurano Picnik,
 Social Graph API, Urchin e altri ancora. Ad annunciarlo è la stessa Big G 
dal proprio blog aziendale.
Le motivazioni alla scelta di Google sono le più disparate e, nella maggioranza 
dei casi, rispondono a logiche di “underusage”, ovvero di un numero di utenti
 attivi al di sotto di quanto sperato, oppure di eliminazione delle feature clone
 tra i vari servizi offerti dall’azienda. È il caso ad esempio di Social Graph API,
 che non ha visto “quel tasso di adozione che ci si aspettava”, così come di 
Message Continuity Service, utilizzata da poche centinaia di clienti.


Picnik sarà sicuramente la feature che gli utenti rimpiangeranno con più 
nostalgia. Si tratta di uno strumento di photo-editing web-based
ovvero un’applicazione online che consente di apportare modifiche di base 
– quali testi e forme – alle fotografie. La decisione di chiudere Picnik
acquisita lo scorso anno e prima feature offerta agli utenti di Yahoo Flickr,
 deriva dalla volontà di spingere altri servizi simili di Big G, quali ad esempio
 Picasa e il Google+ Creative Kit.  Per questo motivo, l’intero team attuale
 verrà totalmente impiegato su questi due servizi, segno di come più che una
 morte effettiva ci si sta approcciando a un trasferimento di funzionalità. 
Per permettere agli utenti di salvare le loro creazioni, sia scaricandole in 
formato zip che passandole automaticamente su Google+, la
 disattivazione avverrà a primavera inoltrata, ovvero il prossimo 19 aprile.
Social Graph API, invece, sopravviverà un giorno in più: la chiusura è prevista
 per il 20 aprile. L’API, uno strumento per consentire agli sviluppatori di 
analizzare le informazioni pubbliche sulle connessioni fra gli utenti,
 non ha visto il successo che Google si attendeva, tanto da essere in perdita
 sulle più rosee stime, e quindi le sue risorse verranno impiegate altrove.
Urchin, acquisito nel 2005, è diventato la base per l’attuale Google Analytics
perciò non avrebbe molto senso continuare a mantenerlo in vita. Le sue funzionalità 
continueranno proprio sul portale delle statistiche targate Big G, mentre le licenze
 per la versione client verranno chiuse a marzo.
Tra i ritirati anche NeedleBase, uno strumento di analisi manageriale che verrà
 integrato invece in altri servizi di Google, mentre Sky Map si avvia verso
 un’evoluzione. L’applicazione Android, che conta oltre 20 milioni di utenti 
e che consente uno sguardo rapido al cielo grazie alle funzioni GPS e giroscopio,
 verrà resaopensource. Google collaborerà inoltre con la Carnegie Mellon University,
 per scoprire come l’app possa essere migliorata per incentivarne l’utilizzo dagli studenti in progetti scolastici.
Fonte: Google
Via CNet


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