lunedì 6 febbraio 2012

Musica online, in Italia aumenta il mercato legale


Nonostante il digital-divide e le continue proposte di legge che minacciano la libera fruibilità del web, anche in Italia internet ha fatto breccia nei cuori degli amanti della musica. Lo dicono i dati diramati dalla Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana), secondo i quali l'intero comparto della musica online vale ormai il 21% del totale delle vendite musicali in Italia nel 2011.
Il dato che però viene valutato ancor più positivamente dagli addetti ai lavori è quello relativo all'incremento del 22% di musica legale venduta o ascoltata online nel 2011 rispetto all'anno precedente. In parallelo è sceso del 9% invece il mercato dei cd e degli altri supporti fisici. Gli italiani quindi comprano sempre di più musica online.
Il dato che ha fatto più notizia è relativo al calo dei fruitori dei canali del download alternativo (e spesso illegale), che ha registrato un calo pari al 4%. Sarebbe naturale ricollegare questo dato al recente provvedimento con cui l'FBI ha imposto la chiusura diMegaupload, la più grande libreria di film, musica, videogiochi e programmi online che metteva gratuitamente a disposizione anche materiale coperto da diritto d'autore.
Tuttavia i discografici, pur sottolineando che la piaga del download illegale in Italia riguarda il 23% di chi accede a Internet, hanno assegnato il merito della crescita del mercato legale all'incremento dell'offerta di contenuti online. Anche in Italia infatti sono ormai molteplici i tentativi di aprire mega-librerie di file online, accessibili all'ascolto gratuito o dietro il corrispettivo di pochi centesimi di euro.
Per quanto riguarda l'ascolto di brani musicali online YouTube recita la parte del leone. Gli italiani che hanno cliccato almeno una canzone nel 2011 sono cresciuti del 64%, portando un introito di 4,5 milioni in totale alle case discografiche, tramite la pubblicità ospitata sui video dei loro artisti. Un servizio simile è offerto dal sito dell'emittente televisiva Mtv Italia, che offre l'ascolto gratuito della sua libreria musicale agli utenti.
Ci sono poi servizi che permettono di ascoltare le canzoni in streaming, ma dietro un corrispettivo mensile di pochi euro. E' il caso di Deezer che per 4,99 euro al mese permette di ascoltare 13 milioni di brani e senza limitazioni. Si rifanno a Deezer anche Rara e CuboMusica, che permette l'ascolto illimitato di 4 milioni di brani a circa 3 euro al mese e a fronte del versamento di altri 2 euro permette di scaricare 10 brani.
Continuando a parlare del download legale delle canzoni, non si può prescindere dal citare iTunes, il negozio virtuale Apple che vende singoli brani a 0.99 centesimi o interi album (vero "vizio" degli italiani che ne scaricano di più rispetto ai singoli) quasi sempre a 9.99 euro. Com'è facile intuire però, non è tutto oro quel che luccica.

Nonostante l'aumento dell'offerta legale continuano ad esistere archivi online come Fileserve, FileSonic o FilePost, che contengono sia i file personali caricati dagli utenti, sia il materiale coperto da diritto d'autore, in precedenza conservato anche da MegaUpload. Occorre ricordare che la chiusura di questi siti causerebbe la perdita dei file personali degli utenti, ma annienterebbe il business dei gestori che permettono agli utenti di archiviare qualsiasi tipo di file, anche quelli coperti da diritto d'autore, senza alcun controllo.
Ci sono poi siti che rimandano agli archivi tramite link diretti a film appena usciti al cinema, ma anche ad album musicali inediti o videogiochi nuovi di zecca. E' il caso di forum come Animedb.tv e Downloadzoneforum.net, dove utenti registrati discutono e condividono tra di loro link a file spesso coperti da diritto d'autore. Perciò, malgrado provvedimenti dell'FBI e aumento dell'offerta legale, l'industria audiovisiva è ancora lontana dal debellare la piaga del download illegale online.
via

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