Dici Eos 5D e pensi alla prima volta che una full-frame digitale è diventata “gestibile”, sia nelle dimensioni che nel prezzo. Era il 2005 ma sembra una vita fa visto che nel frattempo il mondo delle reflex professionali e semi-pro ha scoperto di saper fare tante cose in più, ad esempio i video di qualità professionale. A distanza di 7 anni la casa giapponese ci presenta il terzo atto della sua personalissima saga del pieno formato, una macchina che sembra voler recuperare tutti i pezzi migliori del portfolio della casa giapponese.
C’è un corpo macchina che ricorda quello della 7D, un display Lcd da 3,2 pollici e un sistema autofocus da 61 punti ereditato dall’ammiraglia EOS-1D X e un sensore da 22 megapixel che mantiene la tradizione della precedente 5D Mark II.
Sarebbe sbagliato, però, considerare la nuova Eos 5D Mark III come un film composto da fotogrammi già visti. Qui c’è una macchina riprogettata ex-novo. Solo la risoluzione è rimasta pressoché invariata rispetto al precedente modello (per buona pace dei Canonisti che avrebbero voluto una risposta più forte alla Nikon D800), tutto il resto è stato rivisto.
C’è innanzitutto un nuovo sensore che, in combinazione con il processoreDigic 5+, dovrebbe garantire un eccellente equilibrio fra qualità dell’immagine e prestazioni velocistiche. Da sottolineare in questo senso la velocità massima di scatto a piena risoluzione fino a 6 fps con raffiche di 18 immagini Raw e la gamma di sensibilità ISO da 100 a 25.600 nativi, espandibili fino a 102.400. A ciò si aggiunge la possibilità di processare on camera i file Jpeg per correggere l’illuminazione periferica dell’obiettivo (vignettatura), l’aberrazione cromatica (laterale e assiale) e il rumore provocato da impostazioni ISO elevate.
Rispetto alla Mark II, la nuova EOS 5D Mark III è anche un passo avanti, anzi due, in termini di messa a fuoco. Il nuovo autofocus da 61 puntiad area estesa (41 dei quali a croce) ridicolizza il precedente sistema AF da 9 punti. Ma soprattutto risolve l’equivoco che si era venuto a creare con l’uscita della Eos 7D, una reflex collocata un gradino sotto la 5D Mark II ma ciononostante dotata di un sistema a 19 punti più performante.
E poi ci sono alcune risorse “ad effetto”, come ad esempio il nuovo pulsante Creative Photo, che consente fra le altre cose di catturare esposizioni multiple, scattare in modalità HDR e, durante la revisione delle immagini, di comparare due immagini affiancate.
Quanto ai video, le differenze col passato sono meno evidenti, considerato che la Mark II rappresentava già un’ottima base di partenza (è stata la prima reflex a filmare in full HD). Le novità però non mancano anche in questo caso: al di là dei benefici apportati dal nuovo sensore in combinazione col processore Digic 5 (che promette di eliminare virtualmente la presenza di moiré, falsi colori e altri artefatti), la EOS 5D Mark III la aggiunge un’opzione di ripresa video a 60 fps (720p) e un sistema di compressione che tratta i singoli fotogrammi in maniera indipendente, in modo da garantire una migliore fluidità di riproduzione nonché una gestione più facile del video in fase di editing.
Completano il quadro il nuovo selettore delle modalità video, il pulsante di registrazione dedicato e l’uscita per le cuffie per il controllo accurato dell’audio.
In attesa del listino in euro già si conosce il prezzo americano della Canon Eos 5D Mark III: 3.499 dollari e 4.299 dollari per – rispettivamente – la versione solo corpo macchina e quella in kit con zoom serie “L” 24 - 105 mm IS USM.
Per farvi un’idea degli scatti (e dei filmati) realizzati con la Canon Eos 5D Mark III potete visitare la pagina creata da Canon con gli screenshot dei primi, fortunati beta tester.
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