Il vecchio pc perde fascino, la navigazione 'dinamica' con cellulari avanzati e tablet conquista gli internauti del Belpaese. Ecco tutti i numeri di un successo che è già diventato business
- Internet 2.0. O seconda generazione, nuova era, fine di un'epoca. Che dir si voglia, la sostanza è sempre la stessa: l'Italia del web è cambiata, i suoi gusti sono in continua evoluzione.
Quasi fosse una lotta in famiglia fra i vecchi pc e la navigazione 'classica' in singolar tenzone con smartphone, tablet e Tv connesse. L'immagine dello 'smanettone' attaccato allo schermo 24 ore su 24 dei primi anni 2000 sta lasciando gradualmente il posto a quella dell'internauta dinamico che può svolgere qualsiasi attività rimanendo nella Rete grazie al suo cellulare.
Il segreto di questo successo sta nelle 'app', ovvero le applicazioni che permettono una navigazione semplice, immediata e, magari, divertente. In base allo stesso principio, i social network stanno 'rubando' seguaci ai motori di ricerca. Analogo servizio, diverso approccio.
PARLANO I NUMERI - Filosofia a parte, il cambio di rotta lo si evince dai numeri. Se nel nostro Paese il pc è diffuso nel 60% delle famiglie, gli italiani che possiedono un cellulare di ultima generazione sono già 21 milioni, mentre un milione e mezzo sta scoprendo i vantaggi del tablet. Ma sono i tassi di crescita a lasciare a bocca aperta. Il fatturato dell'internet di seconda generazione, seppur ridotto, è passato da 0 a 25 milioni in due anni. In rapida ascesa la pubblicità: +70% quella sugli smartphone, mentre i servizi a pagamento sono cresciuti del 120%.
Attenzione: proprio quest'ultimo aspetto potrebbe rivelarsi decisivo nelle scelte di investimento dei web-editori. Pare che in pochi siano disposti a pagare per poter leggere una notizia sul pc, molti di più sono quelli pronti a cedere qualche euro in abbonamento per poter avere aggiornamenti sul cellulare. E qui entrano in scena le app, che a livello di servizio offerto fanno la differenza. Estendendo il modello su larga scala e tenendo presente i margini di diffusione del mezzo ecco che il business diventa 'ghiotto'. Chiaro che si parla di margini e di 'potenziale'. Ma il mezzo miliardo di applicazioni scaricate dagli italiani ha molto poco di visionario e tanto di concreto.
PIU' CHE UN GIOCO - Internet per molti aspetti è ancora un gioco, ma il confine fra passatempo e necessità sta diventando sempre più labile. Se è vero che l'80% di chi possiede uno smartphone lo usa per connettersi a internet (quindi circa 16 milioni di utenti), quasi il 60% lo utilizza per accedere ai social network. Un dato interessante riguarda i tablet: più della metà (il 55% circa) diventano l'edicola virtuale dove leggere libri, quotidiani settimanali.
Seguendo queste tendenze, le applicazioni si stanno moltiplicando, raggiungendo picchi di creatività impensabili. Ultimo esempio, con seguito di polemiche, la app lanciata da Apple in Cina che permette di avere informazioni sui centri massaggi, spesso solo attività di facciata che nascondono case di appuntamenti. Che l'Internet 3.0 sia già alla finestra?

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