domenica 16 settembre 2012

iPhone 5, in Italia arriverà "razionato" prevendite sullo store esaurite in un'ora



Dagli operatori trapelano notizie di riduzione del numero dei dispositivi previsti per il nostro Paese, per soddifare l'ampia richiesta mondiale. Intanto Apple continua a indicare la disponibilità per settembre negli ordini internazionali, ma la catena di produzione fatica a soddisfare gli ordinativi. Polemiche in Cina dopo il report di um giornalista infiltrato alla Foxconn.

LO STOCK INIZIALE di iPhone 5 è stato venduto in circa un'ora dal lancio, e Apple deve correre ai ripari: gli ordinativi per il nuovo smartphone hanno superato il numero massimo di dispositivi disponibili sia sullo store americano che su quello inglese. La data di consegna è slittata dal 21 al 28 settembre, ma per gli utenti americani restano ancora i negozi degli operatori, presso cui è possibile preordinare lo smartphone. 

Il tipo boom al lancio di Apple si è ripetuto, ma va detto che non è chiaro quanti fossero effettivamente i nuovi iPhone disponibili per la prenotazione sullo store. Per il mercato italiano invece almeno una cifra gira nell'ambiente degli addetti ai lavori, tra operatori e negozi: se per iPhone 4s Apple aveva consegnato 100 unità, per iPhone 5 consegnerà circa 60. Una riduzione del 40%, da imputare secondo le fonti alla catena di produzione, che non riesce a stare dietro agli ordinativi previsti e per di più ha a che fare con un dispositivo non semplice da produrre, come dichiarato anche dal designer Jony Ive di Apple: per ogni iPhone, in fabbrica si sceglie tra oltre 700 tagli di vetro diverso per dare "l'aspetto giusto" a ogni singola unità prodotta. 
Allo scenario si aggiunga che Sharp ha iniziato la produzione di massa dei display da poco, per capire che Cupertino hanno un problema di fornitura da risolvere. Per ora lo store dell'azienda ha interrotto i preordini, a circa quattro ore dall'apertura, anche se da Apple non arrivano comunicati ufficiali sull'esaurimento delle scorte.

A complicare la situazione arriva il report di un giornalista infiltratosi nella fabbrica che produce l'iPhone, sotto le vesti di un operaio. Foxconn lavora anche per HP, Sony-Ericsson, Amazon e Dell, ma il giornalista Wang Yu è stato assegnato alla catena di montaggio dello smartphone. Racconta nella sua inchiesta, ripresa dal Guardian: "Il retro di un iPhone 5 mi si parava davanti agli occhi sul nastro trasportatore quasi ogni tre secondi. Il mio compito era sollevarlo, marcare quattro posizioni con un pennarello speciale, quindi riporlo sul nastro entro quei tre secondi senza errori. Dopo ore di questa azione ripetuta avevo dolori al collo e ai muscoli del braccio. Il nuovo assunto davanti a me, esausto, si è accasciato per riposarsi un pò. Il supervisore lo ha obbligato a stare in piedi in un angolo per 10 minuti, come a scuola. Abbiamo lavorato no-stop da mezzanotte alle sei del mattino. Poi ci hanno detto di lavorate ancora perchè la linea di montaggio non poteva fermarsi. Sto morendo di fame e sono esausto". Tutto questo anche se Apple e Foxconn nell'ultimo anno hanno intrapreso programmi per il miglioramento delle condizioni di lavoro in Cina. Un problema che ha toccato anche Samsung, accusata di sfruttamento dei lavoratori, anche minori, da un report del China Labor Watch.

fonte: repubblica.it

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