mercoledì 21 dicembre 2011

Web tv con i fiocchi Internet "trova casa" nella televisione

Per giovani e adulti il regalo più desiderato è la televisione che naviga. In poltrona per sfogliare i quotidiani online e scegliere i video musicali o chattare e parlare con amici e parenti vicini e lontani.

Web TvQuest'anno la parola d'ordine, specialmente adesso che il Natale è alle porte, è smart Tv. Il concetto di televisione intelligente, ricca di contenuti e connessa al Web gratuitamente (tramite l'uso di un cavo di rete), mai come in questi giorni stuzzica gli appetiti degli appassionati. La possibilità poi di accedere ai social network e di videochattare attraverso Skype rende questo prodotto un vero e proprio oggetto di culto, specialmente tra i più giovani. Ma che cos'è una smart Tv? La smart Tv non è solo una televisione ma un'apparecchiatura fornita di una tecnologia che riunisce insieme più fonti di contenuti e li visualizza sullo schermo.
La smart Tv è un'esperienza diversa, è quello che gli amanti dell'intrattenimento hanno sempre desiderato ma non hanno mai potuto avere finora: è interattiva, complementare ai programmi televisivi, e offre la possibilità di trovare e guardare istantaneamente spettacoli e film, scaricare applicazioni da Internet e fare zapping tra i canali e i siti Web aprendo un nuovo universo di utilizzo. Offrendo all'utente un'esperienza dinamica, senza limiti per chi sinora era costretto solo a guardare uno schermo. L'esperienza della smart TV offre agli utenti la ricerca di contenuti online e personali così come di programmi televisivi, tutto attraverso la stessa interfaccia televisiva; l'accesso ad un vasto parco applicazioni scaricabili, il collegamento ai social network durante la visione dei programmi o dei film preferiti: la lettura dei giornali online, il controllo dell'apparecchio con un nuovo telecomando unico, un tastierino oppure con i comandi vocali e l'accesso a possibilità di intrattenimento potenzialmente infinite. Fra le aziende che si danno battaglia per la nuova tv intelligente ci sono le più grandi case leader del settore fra cui spiccano Sony, Samsung, Lg, Philps, Panasonic, Sharp e Loewe. Ogni azienda propone una propria interfaccia e peculiarità uniche fra cui le applicazioni da scaricare, i programmi di video on demand e un web browser per la navigazione personalizzato.
Entro il 2014 si conteranno, secondo le stime del «DisplaySearch nello studio Quarterly TV Design and Features Report» del 25 aprile, oltre 123 milioni di televisori Internet-connected in tutto il globo. Secondo gli studi effettuati gli operatori della televisione via cavo iniziano in breve tempo a sentire il peso della concorrenza delle nuove forme di distribuzione di contenuti audiovisivi. In conclusione le smart Tv rappresentano l'evoluzione del media più facile da utilizzare unito alle funzioni più «attraenti» del Web. La facilità di utilizzo, poi, e la grande quantità di contenuti sono un importante passo verso il futuro dell'home entertainment. La Tv si trasforma in un mezzo di comunicazione a tutto tondo, tendente all'interattività, sempre più social e che trasforma lo spettatore da soggetto passivo a elemento attivo. Fra gli oggetti più desiderati dell'attuale panorama hi-tech però restano sempre ai primi posti i tablet (computer ultrapiatti con comandi touch) e gli smartphones. Per gli amanti della musica inoltre è possibile acquistare le cosiddette «music card», schede prepagate che permettono di scaricare diversi brani in un unica soluzione. Insomma, il Natale anche quest'anno si rivela un'ottima occasione per regalare o regalarsi una «fetta di futuro» da portare sempre con sè o da godere in compagnia comodamente seduti sul divano di casa.

Rinuncio a tutto ma non al regalo supertecnologico

A Natale, anche in tempi di crisi, telefoni e tablet fanno boom: ecco le novità, utili e di tendenza

Un popolo di santi, poeti e smanettoni. Navigatori, ma sul web, in cerca di regali di Natale. La crisi non spegne la passione per l’hi tech, semmai spinge a impegnarsi di più per trovare le offerte migliori. Secondo i dati Netcomm, tra gli italiani connessi a Internet, quest’anno uno su cinque acquisterà online almeno un regalo. Viaggi, abbigliamento, libri, e poi smartphone, tablet, videogiochi: la scelta è vastissima, non ci sono orari di chiusura, si risparmia lo stress del traffico e si spende meno.

A tavoletta
Il gadget dell’anno è il Kindle, in vendita in Italia dall’inizio del mese. Il lettore eBook di Amazon può contare su una libreria amplissima: 18 mila titoli al lancio, cui ogni giorno se ne aggiungono altri. Serve solo per leggere ed è perfetto per chi non ama la tecnologia, ma non vuol rinunciare alla comodità di portare in tasca un’intera biblioteca.

Più versatili, e quindi più complessi e costosi, gli altri tablet: l’iPad è sempre il più desiderato, ma i concorrenti sono numerosi. C’è il Tablet S di Sony, dal design assai originale, le tavolette di Acer, Asus, Motorola; anche Olivetti ha in catalogo due modelli Android.

I Galaxy Tab Samsung (da 7 pollici in su), connessi via wi-fi a un televisore della stessa marca, permettono di seguire film e programmi in tutta la casa, ponendo fine una volta per tutte alle liti per il telecomando.

Grandi e intelligenti
L’iPhone 4S è identico al modello precedente, ma ha un processore più potente, un’ottima fotocamera e un sistema di controllo vocale avanzato, che però non funziona ancora in italiano. Lo smartphone Apple è assai richiesto, grazie anche alle offerte in abbonamento con gli operatori telefonici, tuttavia le alternative non mancano: c’è il Lumia 800, il telefonino della riscossa di Nokia, l’Htc Titan, entrambi basati su Windows Phone 7.5, poi il Samsung Galaxy S2, e ancora Sony Ericsson Xperia Arc S, Motorola Razr Droid, Lg Optimus Dual. Tutti Android e con schermi intorno ai 4 pollici: pochi, in confronto ai 5,3 del Galaxy Note, sempre Samsung, che è già quasi un tablet (e non è il regalo adatto a una donna dalle mani minute).

Audio e video
Il Personal 3D Viewer di Sony ha due schermi ad alta definizione e suono surround: 3D come al cinema, senza i vicini rumorosi. E per chi ama il fruscio del vinile, e non vuol complicarsi la vita c’è il Pro-Ject Juke Box Esprit, giradischi e amplificatore insieme: un paio di casse e suona (bene). Per i fan del digitale, l’Audiolab 8200dq è un lettore cd che si connette anche al computer, per riprodurre Mp3 e file audio in alta fedeltà.

Molto gettonato pure l’audio portatile, con cuffie e altoparlanti che si collegano a iPod, lettori Mp3, console: il Bose Soundlink Wireless, ad esempio, è un dock senza fili, abbastanza potente anche per i party.

Accessori
Nintendo presenta Super Mario Kart e Land per la 3DS, Microsoft aggiunge alla XBox e Kinect un sistema per controllare tv e pc, Sony lancia la Playstation Vita, il gadget perfetto da portare a casa se si va in Giappone sotto Natale: in Italia arriverà a febbraio. I videogiochi oggi sono però soprattutto sui smartphone e tablet, che si collegano anche alla tv; per l’iPad c’è un accessorio che lo trasforma in un videogame da bar vecchio stile.

Sempre tra gli accessori per iPod e iPhone, ma pensati per chi è più in là con gli anni, quelli di Medisana servono per misurare glicemia, pressione, peso e temperatura. E se la batteria si scarica e non c’è una presa a disposizione? Ecco il caricabatteria di emergenza di Duracell, il gadget più utile per chi ha già tutti gli altri.
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Pc, Banda larga e Internet Italia al 22° posto con la Lituania


Le famiglie con almeno un minorenne sono le più tecnologiche: l'84,4% possiede un personal computer, il 78,9% ha accesso a Internet e il 68% utilizza per questo una connessione wide band. La media europea di chi posside un accesso al Web da casa è pari al 73 %, nel nostro paese si ferma al 62 %. Un internauta su due utilizza i social network

ROMA - Crescono in Italia le famiglie in possesso nuove tecnologie per l'Ict. Rispetto al 2010, rileva l'Istat, s'incrementa la quota di famiglie che nell'anno in corso possiede un personal computer (dal 57,6% al 58,8%), l'accesso a Internet (dal 52,4% al 54,5%) e una connessione a banda larga (dal 43,4% al 45,8%).

Le famiglie con almeno un minorenne sono le più tecnologiche: l'84,4% possiede un personal computer, il 78,9% ha accesso a Internet e il 68% utilizza per questo una connessione a banda larga. All'estremo opposto si collocano le famiglie di soli anziani di 65 anni e più, che presentano livelli modesti di dotazioni tecnologiche. E nel 2011 quasi un internauta su due è su un social media, e il rapporto è di tre su quattro per i giovani. Secondo l'Istat, infatti, il 48,1% degli utenti internet crea un profilo utente, invia messaggi o altro su Facebook, Twitter. E la quota sale al oltre il 76% per i ragazzi di 15-24 anni.

Nonostante in Italia internet si trovi sempre in più case, il Paese è però ancora tra gli ultimi in Europa. Considerando la percentuale di famiglie con almeno un componente tra i 16 e i 74 anni che possiede un accesso a internet da casa, a fronte di una media europea pari al 73%, l'Italia si posiziona solo al ventiduesimo posto della graduatoria internazionale, con un valore pari al 62% ed equivalente a quello registrato per la Lituania.

Tra il 2010 e il 2011 il divario tecnologico relativo al territorio e alle differenze sociali, rileva ancora l'Istat,

rimane stabile per quasi tutti i beni e servizi considerati. Le famiglie del Centro-nord che dispongono di un accesso a Internet sono oltre il 56%, mentre circa il 49% dispone di una connessione a banda larga, a fronte di valori pari,  rispettivamente, al 48,6% e al 37,5% nel Sud. Se si confronta la disponibilità di personal computer, di un accesso a Internet e di una connessione a banda larga, il divario tra i nuclei in cui il capofamiglia è un operaio e quelli in cui è un dirigente, un imprenditore o un libero professionista è di circa 24 punti percentuali a favore di questi ultimi, sottolinea l'Istituto di statistica.
Secondo l'Istat, inoltre, il 41,7% delle famiglie dichiara di non possedere l'accesso a Internet perchè non ha le competenze per utilizzarlo; il 26,7% considera Internet inutile e non interessante, il 12,7% non ha accesso a Internet da casa perchè accede da un altro luogo, l'8,5% perchè considera costosi gli strumenti necessari per connettersi e il 9,2% perchè ritiene eccessivo il costo del collegamento.

Nel 2011 il 52,2% della popolazione di 3 anni e più utilizza il personal computer e il 51,5% della popolazione di 6 anni e più naviga su Internet. Rispetto al 2010, l'utilizzo del personal computer è cresciuto di 1,2 punti percentuali e quello di Internet di 2,6, confermando così il trend crescente che continua ormai dal 2008.

Le differenze di genere, prosegue l'Istat, si vanno attenuando nel tempo: se nel 2005 le donne internaute erano poco più di un quarto (26,9%), nel 2011 sono quasi la metà (il 46,7%), a fronte di una quota di uomini pari, rispettivamente, al 37,1% e 56,6%. Fino ai 34 anni le differenze di genere sono molto contenute e tra i ragazzi di 11 e 19 anni si registra il "sorpasso" femminile.

Nell'ultimo anno, le differenze sociali sono rimaste sostanzialmente stabili, anche se gli operai hanno fatto registrare incrementi percentuali leggermente superiori a quelli riscontrati tra dirigenti, imprenditori, liberi professionisti, e direttivi e quadri.

Gli utenti di Internet negli ultimi tre mesi, prosegue l'Istat, hanno utilizzato la rete prevalentemente per spedire o ricevere e-mail (80,7%) e per cercare informazioni su merci e servizi (68,2%). Cresce rispetto al 2010 la quota di coloro che usano Internet per leggere news o giornali online (+7 punti percentuali), per informarsi su merci e servizi (+5,4), avere informazioni sanitarie (+5). Il 26,3% degli individui di 14 anni e più che hanno usato Internet nei 12 mesi precedenti l'intervista ha ordinato e/o comprato merci e/o servizi per uso privato, soprattutto per spese per viaggi e soggiorni e pernottamenti per vacanza.

Rimane stabile la quota di persone di 14 anni e più che hanno utilizzato Internet per ottenere informazioni dai siti della Pubblica Amministrazione, con un lieve calo percentuale spiegato dalla crescita di utilizzatori di internet per altri motivi. La maggior parte delle persone che usano il personal computer sa effettuare operazioni base come copiare o spostare un file (85,4%) o copiare informazioni all'interno di un documento (85,1%), mentre solo il 13,7% sa scrivere un programma per computer e il 28,1% sa installare un nuovo sistema operativo o sostituirne uno vecchio.

Quasi la totalità delle persone di 6 anni e più che utilizzano Internet sa usare un motore di ricerca (94,2%) e una quota molto elevata sa spedire e-mail con allegati (83,1%). Oltre la metà degli utenti della rete sa trasmettere messaggi in chat, newsgroup o forum di discussione online (52,7%) e il 41,3% sa caricare testi, giochi, immagini, film o musica, ad esempio, su siti di social networking.

E' soprattutto attraverso la pratica, conclude l'Istat, che gli utenti del web hanno acquisito le proprie competenze (75,9%), assieme all'aiuto ricevuto da colleghi, parenti e amici (68,7%).
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Ecco le tecnologie che entreranno nella nostra vita nei prossimi cinque anni secondo Ibm


Quali tecnologie entreranno nella nostra vita entro i prossimi cinque anni? Il mestiere dell'oracolo è sempre molto difficile, ma la Ibm non rinuncia, alla fine di ogni anno, ad annunciare le proprie profezie. Ed ecco, quindi, come potremmo vedere cambiare le nostre vite entro il 2017. Tutte cose, ovviamente, che hanno a che fare con il lavoro condotto nei centri di ricerca del colosso dell'informatica.
Produrremo da soli la nostra energia. I progressi nelle tecnologie per le energie rinnovabili permetteranno a ciascuno di raccogliere l'energia cinetica che oggi si disperde perché contribuisca a tenere accese case, uffici e città. L'idea è che tanti piccoli dispositivi sapranno recuperare l'energia prodotta da una bici, facendo jogging, quella dell'acqua che scorre nei tubi. Avremo attorno a noi tanti microgeneratori collegati in rete accanto a (ma non al posto di) grandi generatori tradizionali.
Basta password. Saranno i nostri dati biometrici, e in particolare la retina dei nostri occhi, ma anche la scansione della faccia e il riconoscimento vocale, la chiave d'accesso a tutti i sistemi che vorremo utilizzare, dal bancomat al nostro telefonino.
La lettura del pensiero sarà realtà. Gli scienziati della bioinformatica stanno già realizzando apparecchi con sensori in grado di leggere l'attività elettrica del nostro cervello e che possono riconoscere le espressioni del viso, i livelli di eccitazione e concentrazione e i pensieri prima, o senza, che diventino un'azione. Questi dispositivi passeranno prima attraverso i giochi, ma presto arriveranno anche nel settore delle cure mediche (dove sono in progettazione macchine che interagiscano con il nostro cervello per curarlo) .
Finirà il digital divide. Nei prossimi cinque anni verranno venduti 5,6 miliardi di telefonini, che significa, rispetto a una popolazione appena arrivata a 7 miliardi, che l'80% delle persone avrà un cellulare. E con questo apparecchio, annuncia Ibm, ciascuno potrà sempre di più, riducendo o annullando il fossato che separa chi ha accesso alle nuove tecnologie da chi ne resta escluso. In India, per esempio, sono in corso sperimentazioni perché i piccoli agricoltori siano informati sulle condizioni meteorologiche attraverso i telefonini.
Addio allo spam. La nostra posta elettronica potrebbe diventare un luogo molto più sicuro e gradevole di oggi. Da una parte, filtri sempre più avanzati promettono di metterci al riparo dalle valanghe di messaggi indesiderati. Dall'altra, tutto quello che facciamo in internet creerà un profilo di noi talmente preciso che anche i messaggi non richiesti promettono di essere solo al nostro servizio, per avvisarci che sta per uscire il nuovo album del nostro gruppo preferito o che il nostro volo aereo potrebbe essere cancellato.

martedì 20 dicembre 2011

Nel 2012 Apple potrebbe lanciare un iPad da 7 pollici

Secondo indiscrezioni avute dal sito DigitimesApple potrebbe lanciare un iPad da 7,85 pollici prima del quarto trimestre del 2012, oltre ad un nuovo iPad 3 programmato per essere rilasciato alla fine del primo trimestre.
Mentre per il 2011 Apple prevede di spedire globalmente circa 60 milioni di unità di cui il 70% sarà di Apple iPad, nello stesso tempo prevede di rilasciare la sua nuova generazione di iPad alla fine del primo trimestre 2012, così come da fonti ufficiali. Le dimensioni ridotte di questo nuova tipologia di iPad, potrebbero far fronte ad una ulteriore concorrenza come quella del Kindle da 7 pollici di Amazon spaziando ancora nel mercato dei tablet. A rafforzare le fonti ci sarebbe anche l’acquisto da parte di Apple di pannelli display da 7,85 pollici da LG Display, oltre alla sua ulteriore possibilità di poterli acquistare anche da AU Optronics (AUO), visto che, come anche indicato dalle fonti, i responsabili della catena di fornitura sarebbero già pronti a partire con la produzione dei display già verso la fine del il secondo trimestre del 2012. Prepariamoci quindi ad un nuovo iPad e ad una nuova avventura di Apple nel settore tablet, oltre che sperare verso ul nuovo iPhone completamente riprogettato.

FIREFOX 9 ORA DISPONIBILE, LINK PER IL DOWNLOAD


Mozilla ha rilasciato la release ufficiale di Firefox 9, che esce dalla fase beta e da oggi è disponibile per il download. L’ultimo aggiornamento del browser di Mozilla è dotato di un tweak nel motore Javascript che aumenta la sua performance nel benchmark di oltre il 30 per cento, un bel salto rispetto al mediocre punteggio raggiunto con le versioni precedenti.
In aggiunta al nuovo trucchetto per Javascript, che si chiama Type Inference, Firefox 9 migliora l’integrazione dei temi e la navigazione swipe per utenti Mac OS X.
Per provare l’aggiornamento cliccate sul link seguente, aggiornamento Firefox 9, oppure aspettate che il browser si aggiorni in automatico.

La tv di Apple (in arrivo a fine 2012) prende forma. Spuntano i comandi vocali

Un impiegato Apple (Ap)Un impiegato Apple (Ap)
Una tv che si comanda con la voce e attraverso cui distribuire verso altri dispositivi un film o un programma televisivo in modalità streaming, sfruttando la connettività Wi-Fi. Un apparecchio multimediale avanzato, in estrema sintesi, che rinuncerebbe addirittura al telecomando. Apple, lo ha scritto con dovizia di particolari il Wall Street Journal, è da tempo al lavoro per portare sul mercato la sua idea di televisione, intesa non come l’attuale set top box digitale da collegare alla Tv bensì come vero e proprio apparecchio a schermo piatto da piazzare in salotto. E non mancano, come sempre quando c’è di mezzo la casa della Mela, curiose indiscrezioni – filtrate dai colloqui che alcuni manager di Apple avrebbero avuto con varie società americane operanti nel settore dei media multimediale - legate alla natura del prodotto.
Fra le tante ipotesi sul tavolo dei vertici della casa californiana c’è per l’appunto quella che prevede l’accesso in streaming a show televisivi, film e tutta un’altra galassia di contenuti e la possibilità di trasferire gli stessi dalla Tv a selezionati dispositivi in uso dall’utente, dall’iPad all’iPhone senza escludere altri apparecchi digitali. Riproducendo uno specifico contenuto su un device mobile connesso alla Rete sarà per esempio possibile interromperne la visualizzazione di video sullo schermo della Tv (si parla di Sharp quale fornitore prescelto per i pannelli Lcd) per riprenderla in un secondo momento, dallo stesso punto, mediante un altro dispositivo. Il tutto sfruttando una connessione senza fili e la tecnologia Air Play di Apple.
La vera “innovazione” in fase di incubazione è comunque un’altra, e cioè un sistema attraverso il quale gli utenti potranno cambiare canale o cercare quello preferito attraverso la propria voce. Non è chiaro se il progetto sia quello di incorporare la tecnologia Siri, l’assistente vocale disponibile a bordo dell’iPhone 4S, o se invece gli ingegneri di Cupertino stanno sviluppando qualcosa di diverso, magari più simile agli strumenti in uso sulle auto per controllare il navigatore satellitare. In ogni caso, la Tv della Mela dovrebbe riconoscere ed interpretare la voce (e c’è chi dice anche i gesti) degli utenti, che potranno così fare a meno del telecomando per alzare il volume, scegliere i contenuti da visualizzare ed effettuare numerose altre operazioni. In sé, questa rivoluzione annunciata del modo di vivere la Tv non è nuova e c’è chi, in tal senso, sta lavorando allo stesso modello di fruizione/distribuzione dei contenuti digitali sfruttando la piattaforma Android e i servizi Web di Google. Ma Apple, fra i vendor hi-tech, sembra quello più decisa a portare questa idea sul mercato. E non è una distinzione da poco.
Per il momento le informazioni disponibili, comunque non confermate dai diretti interessati, finiscono qui. La sensazione di molti addetti ai lavori d’oltreoceano è che il progetto della Tv digitale cui aveva lavorato direttamente anche Steve Jobs, mettendo a punto anche dei prototipi, prima o poi vedrà la luce. A fine 2012, o forse più probabilmente nel 2013. Vent’anni esatti dopo quello che fu il primo esperimento di Cupertino di unire le funzioni della Tv a quelle di un computer (dotando quest’ultimo di un cavo per la ricezione del segnale televisivo Ntsc). Il progetto venne battezzatoMacintosh Tv, il prodotto costava oltre 2mila dollari e fu un flop di vendite (circa 10mila i pezzi finiti nelle mani dei fan della Mela). Era il periodo nero di Apple, sulla poltrona di Ceo sedevaJohn Sculley e l’era dell’iPhone e di tutto l’ecosistema di Apple era lontana anni luce.

lunedì 19 dicembre 2011

Da Asus un maxi tablet con penna incorporata



Fra le molte cose che si possono dire, non tutte positive, dell'ultimo device mostrato da Asus alla stampa specializzata, una è indiscutibile: l'Eee Slate B121 è un oggetto che non passa inosservato. Se già cattura l'attenzione, questo tablet realizzato dall'azienda taiwanese, con il suo display "esagerato", la curiosità si moltiplica quando si vede all'opera la stilo in dotazione che scrive sul suo schermo, né più né meno di come si fa su un foglio di carta. Un apparecchio di confine, ed il primo ad esserne cosciente è proprio il costruttore che non a caso lo definisce come «l'unico tablet con le prestazioni da notebook». Ad esser maliziosi si potrebbe dire che di quest'ultimo ha ereditato anche il prezzo, superiore ai mille euro, ma qui bisogna fare i conti con la destinazione dell'apparecchio, indirizzato soprattutto ad un'utenza business e professionale.

Display e penna: dunque sono queste le peculiarità di un device che comunque continua a caratterizzarsi una volta acceso, in virtù del suo sistema operativo che non è il solito Android "on board" sulla quasi totalità dei tablet privi del marchio Apple, bensì l'ancor più diffuso, ma in tutt'altro ambito, Windows 7 Professional, a riprova della natura ibrida di questo prodotto. Tornando sullo schermo multi-touch di tipo capacitivo, la sua diagonale arriva ai 12,1 pollici, e se da un lato ciò aumenta "l'usabilità" di testi ed immagini, dall'altro influisce sull'autonomia, ben inferiore a quella che caratterizza i tablet ma anche molti netbook e notebook, con circa tre ore di durata delle batterie nel caso di un utilizzo intensivo.

Asu2Un capitolo a parte merita la citata stilo digitale. Si tratta di una penna che grazie alla tecnologia di precisione WACOM interagisce con il sistema operativo ed i vari programmi installati sul tablet. Ma non si tratta soltanto di toccare lo schermo per attivare una funzionalità, perché la stilo è in grado, come detto, di scrivere sul display, con le note risultanti che possono poi essere memorizzate piuttosto che convertite in un testo modificabile. Inoltre, per aumentare l'attrattiva del device nell'ambito professionale, Asus ha previsto la possibilità di installare un software specifico che permette di apporre una firma autografa direttamente sui documenti in formato pdf e dare a questi valore legale. Fra le altre caratteristiche del dispositivo, l'adozione di un drive a stato solido della capienza di 64 GB, il processore Intel Core i5 ed il peso, non proprio contenuto, di 1,16 chili, anch'esso legato alle dimensioni inusuali dello schermo.
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Download sempre più out, la musica si ascolta in streaming

Parte in Italia il sito francese Deezer, nel mondo conta 20 milioni di utenti
Chi di voi scarica ancora le sue canzoni preferite alzi la mano. Da qualche tempo gli hard disk degli appassionati di musica si sono svuotati a favore dell’ascolto in streaming, più veloce e immediato e utilizzabile anche per dispositivi che non hanno grandi memorie di massa, come IPhone e Netbook, a patto di possedere una connessione internet affidabile.

Se n’è accorto Deezer, sito di streaming musicale on-demand da 20 milioni di utenti, che da domani sarà attivo anche in Italia con il suo catalogo di oltre tredici milioni di brani. Nato in Francia nel 2007 vuole scardinare la regola base di molti dei suoi competitor, Itunes su tutti, nati principalmente per il download.

«È una rivoluzione, possedere un file non è più necessario. - spiega all’Ansa Axel Dauchez, amministratore delegato di Deezer - Nel giro di pochi anni il download tradizionale scomparirà e noi abbiamo creato una soluzione per poter accedere facilmente a un numero praticamente illimitato di brani grazie ai contratti che abbiamo siglato con centinaia di etichette discografiche, incluse le quattro major Sony, Universal, Emi e Warner. Tutta musica che, grazie a un accordo con Facebook, i nostri utenti potranno condividere in rete».

L’Italia, tristemente famosa per il download pirata, è considerata un ottimo mercato per questo servizio più economico e fruibile: «Per noi le condizioni del mercato italiano sono le migliori - spiega Dauchez - visto che i prezzi dei cd sono molto alti e la pirateria è molto diffusa. Quindi c’è ampio spazio per un servizio legale a basso costo come il nostro, che punta a valorizzare molto gli artisti locali e in Italia ce ne sono tantissimi di ottima qualità».

In effetti in questi anni lo streaming e i social network hanno permesso la diffusione di tanta musica indipendente, che è riuscita a ritagliarsi ampie fette di pubblico. Per citare un caso su tutti possiamo ricordare il successo su YouTube della giovanissima Claudia Megrè e la sua “Dimmi che”, che oggi conta oltre 69mila visualizzazioni. Bisogna ricordare però che i anche i canali “pirata” di streaming si stanno diffondendo a macchia d’olio, con tanti contenuti multimediali inseriti da utenti privati, in barba ad ogni legge sul copyright, in un ambiente, quello della rete, che difficilmente le major riescono a controllare dall’alto. Staremo a vedere se Deezer riuscirà a trovare il suo mercato.
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domenica 18 dicembre 2011

Foto 3D per tutti con Image3D



Qualcuno di voi ricorda il View-Master? Era un visore stereoscopico, in commercio dal 1938, sul quale si montavano dei dischetti di cartone comprendenti delle minuscole diapositive che si osservavano a coppie, una dopo l'altra, abbassando con l'indice della mano destra una levetta che faceva ruotare il dischetto.

Le foto avevano come soggetti degli ameni panorami italiani, oppure le storie di Pinocchio, foto di uccelli selvatici, di calciatori e così via.

Il View-Master si può considerare il primo visore 3D a prezzi popolari, intere generazioni di americani (e italiani...) l'hanno usato con piacere (esiste ancora oggi, commercializzato da una notissima marca di giocattoli).

Ciò che un tempo sarebbe sembrato impossibile, oggi è realtà. Ci riferiamo alla possibilità di realizzare le diapositive a partire dalle proprie foto e gustarsele con il famoso visore. E' sufficiente andare sul sito degli americani Image3D, crearsi un account, fare l'upload delle proprie foto preferite e inviare l'ordine. Se volete essere più creativi, vi forniscono un semplice editor fotografico e la possibilità di aggiungere testi.

Il prezzo di un set di foto, visore compreso, è tutto sommato modesto (24,95$). Attenzione però, stiamo parlando di immagini bidimensionali. Se volete immagini 3D da inserire nel visore dovete fornire aImage3D le coppie di immagini scattate con una fotocamera che può elaborare foto tridimensionali. La vostra è abbastanza aggiornata?
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