Quando si inaugura qualcosa d'importante è difficile sottrarsi alla tentazione delle iperboli. Vale anche per Amazon, il più grande venditore mondiale di prodotti on-line, che ha mostrato ai media il suo primo imponente centro di distribuzione italiano delle merci situato a Castel San Giovanni, nel piacentino. Ed i numeri da sottolineare non mancano davvero: venticinquemila metri quadrati di estensione all'interno di un moderno Polo logistico, ben tre chilometri di scaffali dove vengono stipati i beni in attesa della spedizione ai clienti. Eppure la cifra straordinaria, non inganni il più esiguo ammontare, è un'altra: 350, ovvero le assunzioni, a tempo indeterminato e determinato, che Amazon effettuerà entro Natale per far girare a pieno regime la struttura. Una sorta di prodigio occupazionale, specie in un Paese dove piuttosto che assumere il governo si preoccupa di licenziare, che si è già in parte realizzato. Infatti, una parte di questo personale, con un'età media intorno ai trent'anni ed una presenza femminile vicina al 50%, è già stata assunta e lavora qui da un mese, cioè da quando il centro è divenuto operativo con un primo ordine evaso ed inviato in Sicilia.
«Sono contento ed anche un po' emozionato nel trovarmi qui. Non intervengo a tutte le presentazioni dei nostri centri di distribuzione, ormai sono quasi sessanta sparsi per il mondo di cui ben 17 aperti quest'anno, ma da italiano questa non potevo perderla». A parlare è Diego Piacentini, che di Amazon non è un dirigente qualsiasi ma il vice-presidente, "secondo" soltanto al celebre fondatore Jeff Bezos. «Quella di Castel San Giovanni è una bella storia - spiega - basti pensare che dopo aver aperto il sito italiano di Amazon nemmeno un anno fa, non prevedevamo di creare un centro di distribuzione già nel 2011. A farci cambiare idea è stato l'enorme successo del sito, ma questo è stato deciso soltanto ad aprile a Seattle (la sede americana della società, ndr). Ebbene dopo poco mesi eccoci qua, a riprova che certe cose si possono fare pure in Italia».
Un'iniziativa importante di un'azienda tecnologica che sta investendo come poche altre nel mondo; anche e soprattutto, per via della sua peculiare attività di vendita, in grandi strutture fisiche oltre che in hardware e software. E questo spiega pure l'andamento degli affari, con un'ultima trimestrale che, seppur positiva, ha deluso gli analisti e la Borsa per via degli utili inferiori alle attese. «Tutto nasce - racconta Piacentini - dalla filosofia di Amazon che vede il cliente come punto di partenza di ogni iniziativa. Per questo di fronte ad una situazione che ci consentiva di accelerare il progetto italiano non ci abbiamo pensato due volte. E pazienza se quella spesa, come altre, non era stata preventivata per il 2011 ed ha quindi finito per ridurre gli utili. Prima delle aspettative della Borsa, per noi, vengono i clienti e lo sviluppo dell'azienda».
Alla base di tutto, poi, c'è una convinzione, quella della crescita del commercio via Internet, non basata su un atto di fede ma sui fatti. «L'e-commerce si espande in modo costante, in Italia con un'accelerazione impressionante anche perché partiamo da posizioni più arretrate rispetto ad altri Paesi. Per questo un anno fa dissi che l'arrivo di Amazon avrebbe rappresentato un'opportunità per tutti, rendendo più popolare l'idea dell'acquisto utilizzando la Rete. Adesso - aggiunge Piacentini - a contribuire alla crescita c'è un ulteriore aspetto, ovvero la diffusione di smartphone e tablet e quindi la possibilità di praticare l'e-commerce attraverso questi strumenti. E gli ultimi dati ci dicono che gli acquisti effettuati in mobilità crescono con una velocità tripla rispetto a quelli compiuti utilizzando il pc».
E la ferma convinzione di un futuro in discesa spiega anche la scelta di Castel San Giovanni. «Qui - spiega Stefano Perego, responsabile italiano di Amazon per la logistica - non solo possiamo sfruttare la posizione geografica strategica per effettuare le spedizioni delle merci in tutta Italia, ma disponiamo di una struttura all'avanguardia e di grandi dimensioni, l'equivalente di quattro campi da calcio, in grado di supportarci pure nei prossimi anni. Il resto lo fa il nostro modo di lavorare, con una gestione evoluta del magazzino che sfrutta al meglio le possibilità offerte dal software». Un magazzino destinato nei prossimi anni a cambiare faccia... «Adesso - conclude Piacentini - circa la metà dell'attività di Amazon è legata alla vendita di prodotti come libri, Cd, Dvd. In futuro le cose cambieranno in fretta, perché questi prodotti verranno "consumati" sempre più in altro modo, utilizzando gli e-book piuttosto che vedendo i film e ascoltando la musica direttamente attraverso la Rete. Ma in compenso sugli scaffali di Amazon ci saranno sempre più prodotti tradizionali pronti alla consegna, come i capi d'abbigliamento ed anche i generi alimentari. E' solo questione di tempo».
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