Rappresaglia dei pirati contro la chiusura di Megaupload. Su Twitter: "E' il più grande attacco della storia". Nel mirino il sito del dipartimento di Giustizia e i siti dell'industria musicale | |
La "vendetta" è arrivata. E non si è fatta neanche attendere. Gli hacker di Anonymous hanno lanciato quello che su Twitter è stato definito "il più grande attacco della storia di Internet". E sembra che sia proprio così. Lo scopo del blitz? Naturalmente ribellarsi alla chiusura di Megavideo e Megaupload, uno dei siti più popolari di tutta la Rete e da cui migliaia di utenti scaricavano film e software piratati. «Quindici minuti dopo l'intervento dell'Fbi che ha oscurato il super portale della condivisione, noi abbiamo mandato ko i siti del governo», dicono gli hacker di Anonymous. L'ondata di rappresaglia esplosa sul Web non ha risparmiato nessuno.Con la tecnica del "denial of service" i pirati hanno reso inaccessibili le pagine del Dipartimento della Giustizia statunitense, della discografica Universal, della Mpaa (la Motion Picture Association of America) e della Riaa (Recording Industry Association of America). Sono andati in tilt anche i siti della Warner Music, dell’Fbi e l’ufficio del copyright statunitense. I numeri dell'adesione alla protesta sono alti. Alla "rivolta" hanno partecipato almeno 5.653 persone. E su Twitter, la raffica di post che continuano a scorrere sul profilo del gruppo di hacker, fa pensare che la "battaglia" non sia ancora finita. Il tweet che invita alla riscossa è ancora ben visibile: «Combattete tutti con noi!». I sette arrestati, del gruppo «Mega Conspiracy» sono accusati di reati informatici che hanno generato 500 milioni di dollari di danni. Ma il fondatore di Megaupload Kim Dotcom, alias Kim Schmitz, afferma di «non avere nulla da nascondere». Sono state queste infatti le sue prime parole quando è comparso davanti al tribunale neozelandese. La corte di Auckland, in Nuova Zelanda, ha convalidato l’arresto dei due ideatori di Megaupload. Una decisione che di certo non contribuirà a calmare i "ribelli". Nella comunità virtuale, infatti, le acque sono agitate. Su blog, forum e social network c'è chi pensa alla nascita di un nuovo portale dove trovare materiale piratato o al trasferimento dei contenuti verso altri siti simili. Comunque sembra che Anonymous si sia già mosso per ripristinare il backup di Megaupload e riattivarlo. La guerra dei bit è appena inziata. via |
sabato 21 gennaio 2012
La "vendetta " degli hacker di Anonymous
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