Ormai dovrebbe essere questione di mesi. Pochi mesi. Il conto alla rovescia riguarda la più famosa fra le aziende che si sono imposte negli ultimi anni in quella che un tempo si chiamava la New Economy. Ad attendere l'ingresso di Facebook è la più grande piazza azionaria del pianeta, quella di Wall Street, per un appuntamento che molti fissano nel mezzo della prossima primavera, o tutt'al più all'inizio dell'estate. Anzi, c'è chi si spinge persino più in là, indicando nella terza settimana di maggio il periodo in cui il celebre social network effettuerà la sua ipo. Quest'ultimo è l'acronimo che sta per "initial public offering", un'operazione che punterebbe a raccogliere dai sottoscrittori 10 miliardi di dollari, calcolati su una valutazione complessiva della società di 100 miliardi di dollari.
Le voci sul prossimo sbarco in Borsa di Facebook sono state rilanciate dal Wall Street Journal. Quanto alle cifre astronomiche in ballo, riflettono l'inarrestabile crescita degli utenti e dei ricavi. Gli attuali 800 milioni di utilizzatori del social network dovrebbero raggiungere entro l'anno quota 1 miliardo. E i ricavi, stimati in 4 miliardi di dollari nel 2011, dovrebbero aumentare di un terzo nel 2012. Sullo sfondo resta il problema della profittabilità, per ora non all'altezza degli altri colossi del Web e della tecnologia, quali Google, Apple e Microsoft. Ma pochi giorni fa il famoso fondatore ed amministratore delegato, Marck Zuckerberg, ha ribadito la sua filosofia: «Per anni molti mi hanno chiesto perché non cercavamo di fare più soldi, ma noi abbiamo cercato di costruire un'azienda in grado di durare e quella era la cosa giusta da fare».
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