domenica 29 gennaio 2012

Twitter, sì a blocco dei messaggi se richiesto per motivi legali



Il più popolare servizio di microblog del pianeta lo annuncia sul suo sito: "Entriamo in paesi che hanno idee diverse sui limiti della libertà di espressione e alcuni sono così tanto lontani dalle nostre idee che non riusciremo ad esistere lì". E sul web si scatena la protesta. Pronto lo sciopero dei tweet. Rsf chiede di rivedere la decisione "censoria e liberticida". Ma per molti esperti si tratta di una misura di minima sopravvivenza, adottata con trasparenza.


Twitter si piega alla censura di Stato. L'annuncio diffuso oggi sul blog del servizio di microblogging di San Francisco - dal titolo "Twitter still Must Flow 1" - ha destato oggi grande allarme tra gli utenti e un acceso dibattito tra esperti e internauti. Twitter infatti che adotterà una nuova politica in base alla quale dovrà bloccare la pubblicazione dei messaggi in singoli paesi, qualora gli venisse richiesto dalle autorità per motivi legali. E immediatamente è scattata la protesta nella blogosfera nei confronti delle nuove politiche di Twitter: per avere un'idea di come stia montando il dissenso basta seguire l'hashtag #TwitterCensored. Sono molti gli utenti che si coagulano attorno a una forma di protesta - smettere di usare il microblog per un giorno - che presto potrebbe vedere Twitter particolarmente desolato. Forse domani.

Spiega l'azienda californiana: "Continuando a crescere a livello internazionale, entriamo in paesi che hanno idee diverse sui limiti della libertà di espressione alcuni sono così tanto lontani dalle nostre idee che non riusciremo ad esistere lì". L'azienda con sede a San Francisco non era in grado, finora, di cancellare i tweet a livello nazionale. Poteva soltanto eliminarli del tutto dal suo sito. "A partire da oggi, siamo capaci di intervenire per ritirare i contenuti degli utenti di uno specifico paese, lasciandoli invece a disposizione nel resto del mondo - ha precisato - non abbiamo ancora fatto ricorso a questa nuova capacità, ma se e quando ci verrà fatta la richiesta di ritirare un tweet in uno specifico paese, cercheremo di metterne a conoscenza l'utente e indicheremo in modo chiaro quando il messaggio sarà ritirato".

Tutti i dettagli di questa operazione saranno poi pubblicati sul sito indipendente chillingeffects.Org, ha aggiunto l'azienda. La Cina è uno dei paesi dove Twitter non è accessibile. Situazione definita "spiacevole e deludente" dal presidente e cofondatore del sito Jack Dorsey, durante una visita a Shanghai all'inizio del mese.

A Dorsey Reporter senza Frontiere ha mandato una lettera aperta, chiedendo di rivedere la decisione "censoria e liberticida", nei confronti della quale non nasconde la propria profonda inquietudine. L'organizzazione che tutela la libertà di informazione è in allarme per una misura che "priva di fatto i cyberdissidenti dei paesi dove vige una repressione di uno strumento fondamentale di mobilitazione" e chiede al cofondatore del microblog di rinunciare a collaborare con i censori della rete.

E in rete, oltre alle proteste si sono moltiplicate anche le soluzioni messe a punto da esperti informatici per cercare di aggirare l'eventuale blocco. A sentir loro la cosa non dovrebbe essere particolarmente difficile 2. Non si escludono software in grado di farlo ancora più semplicemente, magari con un solo clic.

Secondo molti esperti e blogger, poi la mossa di Twitter è un passo razionale e pragmatico: nessuna azienda privata che deve rispondere ai suoi azionisti e che voglia sopravvivere può vincere contro uno Stato e, come scrive una blogger "Non è twitter a censurarti, è il tuo governo" 3. Anzi va in qualche modo elogiata perché ha minimizzato il danno alla libertà di espressione circoscrivendo con la geolocalizzazione l'oscuramento dei messaggi (e, rileva qualcuno, potrebbe essere sufficiente per gli utenti di paesi "a rischio" registrarsi come utenti di altri Paesi) e soprattutto dandone una comunicazione "trasparente" 4, molto più di quanto non abbia fatto ad esempio un colosso come Facebook che già da tempo opera rimozione di contenuti in base alle leggi locali.

via

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