Samsung si rivela dominatrice indiscussa per le vendite di TV LCD a LED: dai dati dichiarati nel rapporto sulle vendite ed i profitti registrati nel secondo quarto dell’anno, emergono fatti che indicano la multinazionale coreana come il vero e proprio “motore”, per quanto riguarda le vendite di televisori.
Nonostante l’innegabile momento di crisi globale, che sta creando difficoltà a tutti i produttori, specialmente dal punto di vista dei margini, Samsung riesce non solo a mantenere la sua divisione TV profittevole, ma anche ad aumentare i suoi guadagni.
Analizzando i dati diramati nel rapporto, infatti, si può leggere che i guadagni ottenuti dalla divisione per l’elettronica di consumo (che comprende anche le TV) nel secondo quarto ammontano a 12.51 trilioni di won, in aumento del 7% rispetto all’anno precedente.
Nonostante la domanda per le TV sia rimasta praticamente inalterata rispetto allo scorso anno, Samsung è riuscita a migliorare sia il numero di unità distribuite, sia i margini di profitto. Questo è stato possibile grazie ad un incremento delle vendite di due categorie di prodotti ben distinti: sono state vendute sia più TV di fascia “premium”, trainate dal successo delle serie ES7000 ed ES8000, sia più modelli di LCD a LED specificamente realizzati per i mercati emergenti. In questo modo i margini sono cresciuti.
Il risultato è particolarmente importante se si considera che si tratta delle TV LCD a LED: questa tecnologia, secondo molti analisti, è di fatto l’unica, applicata al mercato TV,ancora in crescita, ed una delle chiavi di volta dell’intero mercato, insieme al 3D ed ai modelli di ampia diagonale, su cui Samsung sta, infatti, investendo con decisione, come potete leggere dalle recenti notizie sul 65ES8000 e sul 75ES9000.
Le TV LCD a LED rappresentano ormai il cuore della divisione TV di Samsung: l’80% dei televisori venduti dal produttore coreano è costituito proprio da questa tipologia di prodotti.
Globalmente Samsung detiene ormai il 60% delle quote di mercato inerenti le TV LCD a LED, con un incremento pari al 10% rispetto al primo quarto. Percentuali tali da rendere ormai chiaro chi è il leader assoluto del mercato.
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