martedì 29 novembre 2011

Il 2012 sarà l'anno di Android in azienda?


Il 2012 sarà l'anno di Android in azienda?Il 2012 sarà l'anno di Android in azienda?
È una delle (tante) priorità sul tavolo dei chief information officer, di coloro che decidono su quali tecnologie puntare (e come) per riorganizzare processi aziendali ed infrastrutture informatiche nel segno di maggiore flessibilità ed efficienza. La tendenza, che anni fa gli analisti della società di ricerca Gartner battezzarono "consumerization" dell'It, a utilizzare dispositivi personali come smartphone, notebook o tablet dentro le imprese per svolgere mansioni di business è ormai acclarata e in questo scenario rientra l'adozione di device basati su Android, la piattaforma operativa mobile di Google.
Il 2012, si chiedono oggi più che mai (visti i risultati ottenuti dai terminali androidi sul mercato) gli addetti ai lavori, sarà l'anno di Android in ambito enterprise? Il software di Google, in altre parole, si appresta a invadere le grandi multinazionali sfruttando la prevista definitiva esplosione del fenomeno della consumerizzazione? Esaminando la questione dal lato degli utenti, e quindi degli addetti aziendali, la risposta è quasi scontata: il numero di dipendenti che chiede a gran voce di poter usare i propri iPhone, iPad e gli smartphone e i tablet Android continua a crescere, così come la convinzione (estesa ormai anche a molti Cio) che proprio grazie a questi strumenti le produttività possa aumentare a un ritmo superiore rispetto a quella garantita dai tradizionali prodotti enterprise.

A detta della stessa società, la percentuale di dispositivi basati sul sistema operativo di Google è destinata a superare quella dei prodotti della Mela e questo perché nel corso del 2012 aumenterà la propensione al cosiddetto "deplyment" di soluzioni androidi, con picchi previsti al rientro dalle vacanze natalizie e uno nella seconda metà dell'anno.L'ostacolo alla penetrazione delle tecnologie digitali personali in azienda, premessa la necessaria opera di integrazione fra le piattaforme mobili portate in dote dagli addetti e i sistemi esistenti, è di fatto uno: la sicurezza dei dati e delle applicazioni cui gli utenti accedono tramite i loro dispositivi, e Android in questo senso è tacciato di essere il software più esposto al contagio dei malware. Eppure le grandi aziende (americane) che hanno già intrapreso il cammino per portare smartphone e tavolette dentro gli ambienti informativi sono già migliaia e stando alle indicazioni fornite dal provider Usa MobileIron la scelta è caduta in modo paritetico sulle soluzioni mobili di Apple (secondo cui nove su dieci delle compagnie della Fortune 400 stanno già implementando o testando iPhone e iPad) e quelle targate Android.
Gli smartphone e i tablet con a bordo il software di Mountain View che entreranno a far parte della dotazione tecnologia aziendale dovranno però esibire avanzate funzionalità di sicurezza, dalla capacità di crittografare i dati a quella di configurare e-mail da remoto, dal disporre di password per bloccare e cancellare i dati alla possibilità di gestire unicamente l'installazione solo di applicazioni certificate dall'azienda. Poi sta al comportamento dei singoli utenti, in relazione alle policy di security definite da Cio e responsabili It, evitare che l'aumento dei malware e degli attacchi scagliati contro i dispositivi mobili creino pericolosi buchi nel sistema.

Nessun commento:

Posta un commento