giovedì 11 luglio 2013

Nokia gioca il jolly, arriva il camera phone (Windows 8) da 41 megapixel



NEW YORK – Secondo Nokia ci sono 41 milioni di ragioni per presenziare all'evento di lancio del nuovo telefonino Windows Phone 8 al Pier 92 di Manhattan, in programma oggi (il tardo pomeriggio in Italia) a New York. In rampa di lancio c'è il Lumia 1020/Eos (sul nome ufficiale c'è ancora qualche dubbio), smartphone il cui vanto tecnologico più importante è sicuramente la presenza di una fotocamera con sensore di 41 megapixel, ottica Carl Zeiss e flash Xenon.
È l'erede del PureView 808 Symbian
La casa finlandese è pronta ad aggiungere quindi un tassello di prestigio alla propria collana di dispositivi basati sul sistema operativo mobile di Microsoft, replicando di fatto con Windows e relativa interfaccia Metro il terminale, il Nokia 808 PureView, lanciato nel 2011 su piattaforma Symbian. Il nuovo Lumia si appresta a prendere dunque il posto del predecessore come miglior camera phone oggi esistente sul mercato e l'idea del produttore appare quella di segnare un gap significativo con i prodotti votati all'imaging della concorrenza, vedi il Samsung Galaxy S4 Zoom con camera da 16.0 megapixel o il Sony Xperia Z con apparecchio fotografico da 13 megapixel. Quali i benefici pratici per gli utenti? Sulla carta, stando alle informazioni finora circolate, quella di scattare immagini con una risoluzione di circa 2950 x 1650 pixel sfruttando tutte le funzionalità assicurate dalla tecnologia PureView e la qualità di uno schermo in alta definizione. A garantire le prestazioni a livello hardware ci dovrebbe essere un processore quad core, e nella fattispecie un chip Qualcomm Snapdragon 800.
Negli Usa in esclusiva con At&t
Stando alle ultime indiscrezioni della vigilia, il nuovo smartphone sarà lanciato negli Stati Uniti in esclusiva da At&t entro la fine di luglio e più o meno contemporaneamente anche nel Regno Unito. I prezzi (per il mercato Usa) dovrebbero aggirarsi fra i 600 e i 700 dollari e fra gli addetti ai lavori americani c'è curiosità per capire come verrà posizionato sui listini in raffronto al Lumia 925, che debutterà nei negozi di T-Mobile fra circa una settimana (il 17 luglio), e ai Lumia 928 e 920, in portafoglio a Verizon e alla stessa At&T rispettivamente.
La nuova road map di Nokia: tablet e smartphone extra large
L'evento di New York non dovrebbe regalare altri annunci targati Nokia, anche se qualche anticipazione di prodotti a venire potrebbe fare capolino. Nei giorni scorsi i rumor riportati da MyNokiaBlog parlavano di due nuovi tablet a piattaforma Windows 8 all'orizzonte, uno con schermo da 10,5 pollici e spessore di soli 8,5 millimetri e un secondo da 8,5 pollici. Entrambi potrebbero essere caratterizzati dal marchio "Zoom", a testimoniare la presenza di avanzate capacità a livello di fotocamera, e sfruttare le due diverse configurazioni del sistema operativo (RT con chip Nvidia e Pro con processori x86 Intel).
Sul fronte smartphone, invece, il menu che sta preparando la compagnia scandinava sarebbe nel segno di diversi nuovi modelli con display di grandi dimensioni, concepiti nell'ottica di sfruttare al meglio il supporto al formato Full Hd garantito da Windows Phone 8. La road map potrebbe in tal senso essere la seguente: Lumia 525 con schermo da 4,5 pollici, Lumia 625 (4,6 pollici), Lumia 725 (da 5 pollici) , Lumia 825 (5,2 pollici) e infine Lumia 926 (5,5 pollici). Ciliegina sulla torta, con arrivo previsto il prossimo giugno, un phablet da 6-7 pollici.
Le vendite di Windows Phone crescono più del mercato
Microsoft e Nokia stanno nel frattempo osservando l'evoluzione del proprio tentativo di riscossa al cospetto di Apple, Samsung e Google. Quello di Windows Phone, ha ricordato giorni fa un manager della società di Redmond, è oggi il terzo ecosistema mobile più importante (dietro iOs e Android e davanti a BlackBerry) mentre le vendite di dispositivi con a bordo il software mobile di Microsoft, e su questo punto si è espressa la responsabile di Windows, Tami Reller, crescono a un ritmo sei volte superiore di quello del mercato globale dei telefonini intelligenti. L'obiettivo del gigante nordamericano appare quello di spingere in modo particolare sul mercato statunitense, con un'offerta che abbraccia sia le ultime novità Nokia (i Lumia 925 e 928 e il nuovo camera phone 1020) che le "new entry" firmate Htc (8XT) e Samsung (Ativ S Neo), che entreranno prossimamente nel catalogo dell'operatore Sprint.

Google Maps per Android, tornano le mappe offline


Ancora un aggiornamento per l'applicazione Google Maps su Android: introdotto un comando per scaricare le mappe offline e il pulsante "Dov'è Latitude?".

11 luglio 2013, 14:30
In molti ieri, notando la sparizione della voce relativa al download delle mappe offline in Google Maps 7.0.0 per Android, si solo lamentati. Il gruppo di Mountain View dimostra oggi di saper ascoltare i feedback ricevuti dagli utenti, rilasciando un ennesimo update per l’applicazione che introduce un nuovo metodo per scaricare porzioni di territorio nella memoria interna di smartphone e tablet.
L’annuncio è arrivato in mattinata dalla pagina ufficiale del servizio sul social network G+. Resta valido il metodo scovato ieri, una sorta di easter egg che permette di effettuare il download dell’area visualizzata sul display semplicemente digitando “OK Maps” nel campo di ricerca. Per capire meglio di cosa si tratta si consiglia la visione del video in streaming a fondo articolo. Ecco invece un estratto dall’intervento di bigG.
Siamo stati felici di sapere quanto avete gradito la nuova interfaccia e le funzionalità inedite introdotte dall’applicazione Google Maps per Android, ma sappiamo anche che ad alcuni di voi manca un modo semplice per accedere alle mappe offline. È per questo che il nostro team di ingegneri ha lavorato sfidando il tempo per aggiungere la scheda “Rendi la mappa di questa area disponibile offline” all’interno del box di ricerca, facile da raggiungere. Se lo desiderate, potete in alternativa scrivere “OK Maps” e funzionerà comunque!
Il nuovo comando per scaricare le mappe offline in Google Maps su Android
Il nuovo comando per scaricare le mappe offline in Google Maps su Android
L’aggiornamento porta con sé anche una seconda novità, ovvero il pulsante “Dov’è Latitude?”nel menu laterale. Basta un tap per ottenere informazioni aggiuntive sul servizio di geolocalizzazione, che verrà sospeso in via definitiva a partire dal 9 agosto. La nuova versione diGoogle Maps destinata ai dispositivi Android è al momento in fase di distribuzione e potrebbero essere necessarie alcune ore perché possa raggiungere tutti i territori.

Pirate Bay, un’app di messaggistica per eludere Prism



Si chiama Heml.is ed è una piattaforma che cripta e rende illeggibili i messaggi scambiati tra gli utenti. E’ boom in rete
ANTONINO CAFFO
In svedese vuol dire “segreto” ed p un’app sviluppata da Leif Högberg, Linus Olsson e Peter Sunde, quest’ultimo co-fondatore di Pirate Bay. Heml.is che ha lo slogan “The Beautiful & Secure Messenger” dice di poter proteggere le conversazioni tra le persone ed evitare il monitoraggio sfrenato dei governativi americani grazie all’utilizzo della crittografia “end to end”, ovvero un tipo di tecnologia che permette l’invio di messaggi attraverso canali protetti, in modo da mantenere il contenuto del messaggio illeggibile, nelle fasi di partenza, transito e destinazione. Per questo anche quando un messaggio deve passare attraverso “strade” potenzialmente insicure (come quelle controllate dalla NSA), è comunque protetto dalla divulgazione durante il tragitto. La riservatezza di questo tipo di comunicazioni è ad un livello superiore; i messaggi sono difficili da decifrare anche se intercettati. 

Gli ideatori intendono portare una simile tecnologia all’interno di un’app mobile per smartphone e tablet iOS e Android. Per farlo hanno chiesto l’appoggio degli utenti della rete attraverso una campagna di crowdfunding. La risposta è stata incredibile: in poco tempo dei 100.000 dollari richiesti per avviare il progetto ne sono arrivati più di 110.000 da parte di 7.000 donatori. 

“Amiamo Internet e i social network per il grande potere di saper connettere persone e idee attraverso la condivisione. Quando si condivide qualcosa su Twitter o Instagram tutto il mondo può vederlo e decidere quanto è grande - si legge in una dichiarazione sul sito ufficiale - quello che non amiamo è che la comunicazione privata venga trasformata in un flusso aperto di ascolto per aziende e governi”. 

C’è da dire che il gruppo non può dire quanto sarà sicura la piattaforma Hemlis: “Niente è sicuro al 100%. Non ci sarà mai un modo certo per impedire a qualcuno di prende il tuo cellulare e leggere qualsiasi cosa ma almeno saprete che non possono farlo in remoto. Se il telefono di un utente viene rubato o perso, i messaggi inviati e ricevuti da Heml.is possono essere letti ma non vi sarà l’accesso di terzi”. Parlando aTorrentFreak , Sunde ha preso atto che le preoccupazioni sulla privacy non terminano con un’app che permette di crittografare i propri dati ma potrebbe aumentare la fiducia e l’utilizzo di tali mezzi da parte delle persone. 

Non vi è ancora una data di uscita per Hemlis ma considerando che arriva dalle menti di persone che hanno sostenuto una forte battaglia per la libertà di circolazione di materiale protetto, come il lancio di droni in orbita per ospitare i server e valicare la censura di governi e aziende, il risultato finale dovrebbe essere interessante. 

mercoledì 10 luglio 2013

La sfida, il momento dell’hardware


Gli occhiali e i pc marcati Pixel, una «console» per giochi
E soprattutto la televisione


Dici Google e pensi al motore di ricerca. In fin dei conti non è solo il servizio più noto dell’azienda di Mountain View, ma anche quello da cui viene la stragrande maggioranza del fatturato, grazie alla pubblicità con Ad-Words (il 96% delle entrate, nel 2011). Ma entro pochi anni Big G potrebbe diventare anche una potenza dell’hardware, inondando di prodotti fisici i mercati. Il lancio dell’ambizioso Moto X da parte della controllata Motorola sarebbe infatti solo il primo tassello di una strategia di respiro ben più ampio.
Google in verità ha già più di un piede nel mondo dei device. E non ci riferiamo solo al fatto che il suo Android è il sistema operativo che fa funzionare il 75% degli smartphone e il 56% dei tablet venduti nel 2013. Da tempo il colosso fondato da Page e Brin ha la sua linea Nexus.
Rari flop
Una famiglia di oggetti — inaugurata tre anni fa con il flop commerciale del Nexus One — che nel 2012 è decollata in termini di vendite e interesse grazie a prodotti come il Nexus 4 (telefono) e il Nexus 7 (tablet). Il segreto è un rapporto qualità-prezzo molto competitivo, sulla scorta di quanto fa Amazon con i suoi Kindle Fire. Ma l’approccio di Google al settore finora è risultato ancora deficitario, a tratti dilettantesco. Il Nexus 4 è arrivato solo da poche settimane in Italia, circa 6 mesi (un’era geologica, per il mercato smartphone) dopo il debutto in America. E nei Paesi dove è stato venduto online attraverso il Play Store la domanda iniziale ha superato di gran lunga l’offerta, creando intasamenti sullo store virtuale e malcontento tra gli appassionati.
Le cose dovrebbero cambiare. Pian piano, Google sta piazzando le sue pedine in tutti i settori. Tra i pc ci sono i Chromebook, il cui capofila, battezzato Pixel, ha incantato per design e caratteristiche tecniche, benché rimanga un prodotto di nicchia (costa 1.300 dollari).
Il piccolo schermo
L’obiettivo più ambizioso però resta entrare nei salotti di tutto il mondo. Sta ritentando con la sua Google Tv (mai decollata), grazie ad accordi con produttori come Lg, Sony, Samsung e Vizio. I rumor parlano di una nuova versione del Nexus Q, un avversario della Apple Tv dal design avveniristico (una piccola sfera che sembra uscita dal film Matrix), presentato nel 2012 ma mai entrato di fatto in commercio: uno dei fallimenti più emblematici dell’approccio di Google al mondo dell’hardware.
La voce, riportata dal Wall Street Journal, che ha destato più sensazione è però l’ipotesi di una console per videogiochi targata Big G. La piattaforma c’è già (Android), le app ludiche non mancano e c’è chi ci sta già provando, come la start-up Ouya, che vende a 99 dollari una «scatoletta» da piazzare sotto il tv. Una mossa di Google a un prezzo simile potrebbe essere dirompente per il settore, anche se molti analisti restano scettici sulla veridicità dei rumor.
Le avanguardie
E poi c’è il filone d’avanguardia dei wearable devices, la tecnologia da indossare: dei Google Glass si sa già tutto, prezzo e data di uscita a parte.
Mountain View non sembra dunque volersi sottrarre a un destino da azienda con un’integrazione verticale hardware-software. Prefigurando un corpo a corpo più serrato con la rivale Apple, ma anche rapporti tesi con quelli che oggi sono partner privilegiati come Samsung. Il gigante coreano da tempo punta tutto sul marchio Galaxy, nascondendo nelle note a pie’ di pagina il fatto che si tratti di smartphone e tablet Android. Un ipotetico passaggio al sistema Tizen, sviluppato in casa, sembra però rinviato, anche se la mossa — benché azzardata — non sia del tutto esclusa in un prossimo futuro.
Da parte sua l’azienda di Cupertino resta solitaria a reggere la bandiera dell’esclusività: un solo sistema operativo che gira su un hardware ben preciso con il marchio della Mela argentea sopra. Con la volontà di rispondere ai Google Glasses e alle Google Tv con nuove categorie di prodotto. Un’esigenza imprescindibile per Apple, obbligata a innovare per difendere il valore del brand. Ce n’è bisogno considerato che tra la telefonia e i tablet ora impera un’evoluzione costante ma lenta, incapace di soddisfare azionisti e pubblico alla ricerca di novità che facciano epoca come ai tempi di iPod, iPhone e iPad.
La recente assunzione come vice presidente di Paul Deneve, ex ceo di Yves Saint Laurent, per «progetti speciali» non meglio specificati potrebbe avere a che fare proprio con il filone delle tecnologie da indossare. Che si tratti del fantomatico orologio iWatch o di altro. Così come gli accordi commerciali raggiunti con Hbo, Espn e Time Warner hanno rinfocolato le voci di una iTv, di cui si parla da anni ma che finora Tim Cook non mai svelato.
Dopo l’estate alcuni sipari si apriranno, svelando le direttrici della sfida tra colossi nel prossimo futuro.

Lumia 1020, Nokia conta alla rovescia


Giovedì la conferenza di presentazione ufficiale. Ma le foto sfuggite al manager Microsoft Joe Belfiore confermano nome e caratteristiche del Windows Phone più fotografico che c'è
Roma - Per Nokia sarà una giornata importante: a New York l'11 luglio si gioca parecchio dellastrategia di rilancio e delle speranze che in questi anni hanno accompagnato la rinascita del marchio finlandese. Il Lumia 1020 che debutterà giovedì riunisce le doti fotografiche che un tempo erano territorio di caccia quasi esclusivo di Espoo con un terminale che a tutti gli effetti è uno smartphone completo. Basterà a ribaltare le sorti del marchio?

la prima immagine ufficiale del lumia 1020?

Del Nokia 1020 ormai si è detto molto in queste settimane: nome in codice EOS, sarà il primo Lumia - ovvero la gamma Windows Phone di Nokia - a montare un sensore fotografico PureView, che aveva debuttato con il Nokia 808. In quel caso si trattava di un Symbian che poche speranze poteva coltivare in un mercato dominato da iPhone e con un Android in arrembante ascesa, oggi (finalmente) Nokia riunisce i suoi due cavalli di battaglia sotto una sola bandiera: Windows Phone e PureView dovrebbero costituire, per ragioni differenti, i due "fattori decisivi" per convincere i potenziali acquirenti, in un comparto dove ormai forme e capacità si vanno pressoché facendo omogenee.

Il Lumia 1020 sarà quindi un Windows Phone con schermo AMOLED da 4,5 pollici, risoluzione 720p. Permane qualche dubbio su quale CPU verrà adottata, ma pare scontato si tratti di uno Snapdragon S4 dual-core di fascia alta (come i recenti 920, 925 e 928) affiancato a 2GB di RAM, e sulla natura del materiale con cui sarà realizzata la scocca: policarbonato come gli altri Lumia o metallo come il 925 presentato a maggio? Sembra confermato che la fotocamera sarà da 41 megapixel (che vengono combinati per formare immagini più ricche di dettagli ma corrispondenti a sensori "più piccoli", per così dire) con ottica Zeiss (F/2.2) e flash Xenon di portata fotografica, come testimoniano le immagini pubblicate dal manager Microsoft Joe Belfiore nel suo account Flickr. In particolare sono due, entrambe che lo ritraggono dopo una gara podistica, ad aver attirato l'attenzione degli addetti ai lavori e aver confermato il nome del dispositivo che sarà presentato giovedì.
Nokia pare voglia fare le cose in grande, ha invitato giornalisti da tutto il mondo a New York per il lancio, e ci sono fotografie e indiscrezioni anche su possibili accessori che ne esaltino la vocazione fotografica: il nuovo terminale sarebbe insomma già full-optional. Il comparto fotografico sembra divenuto uno dei principali terreni di scontro tra i produttori di smartphone, ed Espoo non vuole sfigurare: se il Lumia 1020 non sarà l'ultima spiaggia per il rilancio poco ci manca, visto che in autunno ci sarà senz'altro il debutto di un nuovo iPhone e per allora il Windows Phone targato Nokia dovrà essersi guadagnato credibilità e fama in un mercato popolato da fuoriserie come l'HTC One e il Samsung Galaxy S4.

Luca Annunziata

fonte immagine: Ubergizmo

PES 2014, ecco le novità



A fine mese o inizio agosto sarà disponibile la demo di PES 2014, che consentirà di giocare una partita amichevole con otto squadre, quattro di club e quattro nazionali.



Se n’è parlato molto nelle ultime settimane e dopo i rumors dei giorni scorsi, ecco finalmente giungere alcune conferme in merito alla demo di Pro Evolution Soccer 2014, l’ultima versione del celebre game di calcio di Konami
Sembra che la demo giocabile possa giungere su PC, Xbox 360 e PS3 il 25 luglio prossimo, anche se molti sono ancora dubbiosi. 
Verosimilmente a fine mese saranno rilasciate nuove informazioni, ma la demo probabilmente sarà disponibile a partire dal mese di agosto. 
Per quanto concerne invece i contenuti, la demo consentirà di giocare una partita amichevole con ben otto squadre, quattro di club e quattro nazionali. 
Allo stato attuale ancora non è dato di sapere quali saranno queste squadre. 
L’uscita ufficiale del gioco è fissata per il prossimo mese di settembre su PC, Xbox 360 e PlayStation 3
Per il momento Konami non ha in cantiere versioni next-gen e portatili.

via bitcity.it

Google Maps entra negli edifici: dagli aeroporti ai centri commerciali, arriva la navigazione per interni


Arriva anche in Italia la navigazione di Google Maps per gli interni. Questa funzione consente di navigare dentro spazi coperti come centri commerciali, aeroporti, musei, hotel e direttamente della mappe del telefonino o del pc. In pratica, sfruttando la funzione di localizzazione già attiva su Google Maps e con la partnership di alcune strutture che hanno fornito la planimetria all'azienda di Mountain View, ci si può orientare anche al coperto. La lista delle strutture che hanno aderito al progetto è disponibile qui. Tra queste ci sono gli aeroporti di Orio al Serio e Venezia Marco Polo, alcune stazioni ferroviarie come Torino Porta Nuova, l'Istituto Clinico Humanitas, il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, alcune strutture alberghiere Best Western e numerosi Centri Commerciali in tutta Italia. Contestualmente a questa novità italiana, Google Maps aggiorna l'applicazione per Android.

Tra le funzioni più interessanti c'è Esplora, per trovare luoghi attraverso le immagini e senza digitare una ricerca e la Navigazione ottimizzata, grazie alla quale in condizioni di traffico Maps mostra automaticamente le vie più veloci per raggiungere la destinazione. A breve l'aggiornamento riguarderà anche l'iPhone. Ulteriore novità è il pensionamento dal 9 agosto della funzione Latitude che serve a localizzare i propri amici. «Le modifiche sono per semplificare e alleggerire la vostra navigazione sulle mappe. Abbiamo integrato delle funzioni di localizzazione in Google+ per Android», spiega Big G.

martedì 9 luglio 2013

Ecco l'iPhone low cost. Con montato Android


Il Basic Bear nelle cinque colorazioni
MILANO - L'iPhone low cost è già disponibile però è Android. L'annuncio, destinato come prevedibile a fare scalpore, arriva dalla Techdy, azienda molto vicina alle fabbriche cinesi e taiwanesi. Già nei giorni scorsi infatti erano apparse delle foto che ritraevano il nuovo iPhone a basso costo. C'è chi dice siano false e chi invece sostiene siano i pezzi in corso di produzione presso le fabbriche cinesi del device. 

CHIP SNAPDRAGON - Incurante dei giudizi negativi la piccola azienda ha pensato di replicare quelle scocche per fare un telefono tutto suo che gioca sul filo del falso e della beffa. All'interno del guscio in policarbonato, una strana miscela tra il primo iPod e l'iPhone 5, troviamo infatti un device Android con monitor da 4 pollici (1136 x 640) corredato da un processore 1.7GHz quad-core Snapdragon 600, 2GB di RAM, 16 di memoria e due fotocamere: la posteriore da 8 Mpixel con flash, la frontale da due. Il tutto è mosso da Android 4.2 Jelly Bean e il prezzo è abbordabile: Basic Bear, questo il nome del clone, costa solo 199 dollari e lo si può già ordinare dal sito del produttore in cinque colorazioni diverse, blu, verde, giallo, bianco e rosso, guarda caso le stesse comparse negli scatti rubati del nuovo telefono. Le spedizioni invece sono previste a partire dal 31 luglio. 

IL VIDEO MINIMALE - Non contenti i folletti beffardi hanno presentato il prodotto con un video che mima da vicino lo stile minimale della Mela. Presentato come una prova del nuovo telefono, utilizza i toni chiari e i movimenti lenti che contraddistinguono le pubblicità di Cupertino e solo alla fine, dopo aver mostrato la scritta “One more thing”, il motto tanto caro a Steve Jobs, rivelano la magagna. 

COPIA PERFETTA - Ammesso che l'originale avrà proprio quella foggia, la copia appare perfetta: il connettore di ricarica è il nuovo Lightning adottato sull'iPhone 5, posizionato ovviamente in basso al centro, la scocca è ben fatta, precisa al millimetro e senza sbavature, segno che potrebbe essere stata prodotta davvero da qualche fabbrica ribelle o ricalcando i disegni originali. I cloni cinesi infatti si distinguono dagli originali per una scarsa attenzione alla qualità. 
L'iPhone low-cost con montato AndroidL'iPhone low-cost con montato Android    L'iPhone low-cost con montato Android    L'iPhone low-cost con montato Android    L'iPhone low-cost con montato Android    L'iPhone low-cost con montato Android
APPLE TACE - Il bello poi è che in tutta questa storia pare che Apple non possa fare nulla: denunciare l'azienda per violazione di brevetto equivale ad ammettere che il melafonino low cost avrà proprio quella foggia e bruciare quindi la grande attesa suscitata dal device. E così Techdy fa buon viso a cattivo gioco irridendo il gigante di Cupertino. Tra le caratteristiche del prodotto si specifica chiaramente che è “Ispirato al prossimo iPhone” ed è compatibile “con tutti gli accessori prodotti per il prossimo iPhone” come le custodie, le cover, i proteggi schermo e le tastiere bluetooth. Come faccia ad affermarlo non è dato sapere: forse ha davvero in mano i progetti originali oppure è millanteria allo stato puro. 

ANCHE HTC - L'azienda dopotutto non è nuova a copie spudorate. Nel catalogo troviamo anche Bear pro, altro Android “Ispirato al design dell'HTC” che in realtà è un clone del One, lo smartphone di punta dell'azienda taiwanese. Per ora comunque lo scherzo continua anche se rimane il dubbio che la burla, in realtà, sia serissima.

via corriere.it

Come cambierà Facebook con la Graph Search: privacy a rischio?




di  - 09 Jul 2013 - 14:13

La rivoluzione di Mark Zuckerberg è sbarcata nei Paesi di lingua inglese e presto arriverà anche in Italia: si chiama Graph Search ed è il motore di ricerca social interno a Facebook. In Italia avrà un nome un po’ meno accattivante, che dovrebbe corrispondere all’incirca a "Ricerca tra le connessioni di Facebook", ma ciò non impedirà agli utenti più curiosi di navigare tra le curiosità e gli interessi dei propri amici e non solo.

Cos’è e come funziona Graph Search?

La Graph Search è in tutto e per tutto un motore di ricerca, solamente integrato in Facebook. Praticamente un "Google" in miniatura (ma mica tanto, visto il potenziale di utenti di Facebook) utilizzabile solo tramite il popolare social network.
Sarà sufficiente digitare una domanda, del tipo "Quali miei amici vivono a Roma?" oppure "Amici a cui piace Bruce Springsteen" per scoprire in tempi rapidi la risposta. Amici e non solo dicevamo, perché la funzione di ricerca riguarderà tutto ciò che risulta pubblico su Facebook. Dunque, le persone che potrebbero essere "rintracciate" tramite la Graph Search sono praticamente tutte, o quasi.

Privacy a rischio?

Parlare di privacy su Facebook, oggigiorno, è come parlare di pirateria per i film attualmente nelle sale. Ciò significa che, seppur regolata da alcune impostazioni, la privacy sul social network è quasi sempre a rischio, ma questo gli utenti lo sanno. Non a caso cresce sempre di più il bacino di utenti iscritti a Facebook che cambia le impostazioni della privacy, selezionando ciò che può essere reso pubblico e ciò che può essere visto dagli amici. Così anche le informazioni private, come data e luogo di nascita e interessi, possono essere "oscurati" al pubblico. E perfino le foto: basta chiedere di inviare l’autorizzazione prima che qualche scellerato ti tagghi in una foto.
Con la Graph Search, le informazioni pubbliche saranno oggetto della curiosità degli altri utenti: per renderle private bisognerà accedere al menu impostazioni e modificare i contenuti relativi alla privacy.

Facebook sempre più completo

Con la Graph Search, Facebook diventa un social network sempre più completo. Difficile dire se la Graph Search, o la Ricerca tra le connessioni di Facebook se preferite, impensierirà Google. Quel che è certo è che il social network di Mark Zuckerberg sembra aver imparato la lezione dopo l’aggressività dei principali concorrenti (Twitter tra tutti): aggiornarsi in continuazione, svilupparsi, evolversi e diventare sempre più completo di informazioni e funzionalità.
Una rivoluzione? Forse non proprio, ma certamente tranquillizzerà gli investitori un tempo inferociti.

Apple, Samsung e Google: sfida nella tecnologia da indossare

smartwatch microsoftSecondo alcune statistiche effettuate sui cittadini americani, il 64% delle persone che percepisce un reddito alto, si dichiara non interessata alle moderne tecnologie da indossare. Gli smartphone ed i classici apparecchi non rientrano in questi dati, perché sono ritenuti oggetti dall’uso comune ed in un certo senso “indispensabili”. Nessuno si sente intimorito dallo scattare una foto o dal girare un video, ma quando si tratta di indossare un oggetto che potrebbe potenzialmente cambiare il nostro modo di comportarci, le cose prendono tutta un’altra piega.
Due degli esempi più comuni che possiamo tirare in ballo sono quelli dei Google Glass e dell’AppleiWatchQuesti due oggetti aumentano le nostre capacità innate ed esaltano i 5 sensi. Fanno vedere il mondo sotto un’altra ottica e ci portano ad assumere dei comportamenti che in realtà non ci appartengono. Con i Google Glass ad esempio, possiamo analizzare i suoni e le voci, calcolare le distanze percorse, effettuare ricerche vocali tramite le parole d’ordine, cambiare i colori se siamo daltonici o, per esempio, possiamo tradurre le lingue che non comprendiamo all’istante.
Ma tutto questo richiede una modifica radicale del nostro modo di essere e di vivere. Tutto questo spaventa non poco le persone, che in fin dei conti, nonostante la sfrenata passione per la tecnologia, hanno “paura” di quegli apparecchi che, in un certo senso, ci comandano e ci impongono determinati comportamenti.
Lo dimostra lo scarso successo avuto dallo smartwatch Sony, che al prezzo di soli 99€ non è riuscito a sfondare sul mercato americano. Le persone sotto molti aspetti rimangono legati alla “tradizione” e sbilanciarsi troppo potrebbe significare la perdita di un autonomia indispensabile per uno stile di vita corretto. I nuovi produttori che si sono avventurati nella produzione dei nuovi smartwatch, tra i quali spicca Samsung che proprio in questi giorni ha registrato il nuovo marchio Samsung Gear e Qualcommche ha registrato TOQ, dovranno fare i conti con questa importante verità e trovare delle alternative che gli garantiscano un successo migliore di quello avuto dalla concorrenza.

via informatblog.com