mercoledì 29 febbraio 2012

Eliminare la pubblicita' dai video di YouTube | pubblicita'


Certamente durante le vostre visite su YouTube avrete fatto caso ad un aspetto poco piacevole del famoso sito;la pubblicita‘ che viene visualizzata prima che inizi il video che ci piace e che intendiamo guardare.In molti criticano questi spot pubblicitari dichiarandoli invasivi e fastidiosi e quindi cerchiamo un modo per evitare che appaiano e possiamo goderci i nosatri video.Alcuni di questi spot pubblicitari ci fanno infatti perdere del tempo:il pulsante che permette di saltare queste pubblicita’ infatti appare dopo qualche minuto obbligandoci cosi a vederla tutta per intero.Dumy vi suggerisce un simpatico e astuto servizio che,se usate Chrome, si chiama  “Skip ads on YouTube“.Se invece utilizzate il caro e vecchio Firefox possiamo comodamente utilizzare il famoso Adblock il quale oltre alle tante funzioni di bloccare i banner di testo ci permette pure di impedire la pubblicita’ suYouTube.
Sarà quindi da installare l’estensione disponibile nel Chrome Web Store, ora navigando su YouTube ci troveremo con una nuova piccola icona azzurra con una freccia sopra il video, al cliccare, la pubblicità dovrebbe scomparire ed iniziare la riproduzione del video.
La possibilità di eliminazione manuale è una bella caratteristica, se non abbiamo tempo o stiamo rivedendo il video per l’ennesima volta diventa una funzionalità utile, mentre in altre situazioni possiamo magari lasciarla contribuendo così a supportare il servizio.
skipadsonyoutubethumb Eliminare la pubblicita' dai video di YouTube

Pazienti.it: informazioni su salute e sanità gratis online

Pazienti.it è un sito web che si occupa di salute e sanità: sul sito è possibile cercare informazioni su argomenti di salute e sulle strutture sanitarie.




La sezione “Le strutture sanitarie” offre gratuitamente informazioni costantemente aggiornate sulle strutture sanitarie pubbliche e private: sul sito sono presenti circa 89.000 strutture tra ospedali, case di cura, case di riposo, laboratori di analisi, centri diagnostici, studi medici, terme e centri benessere.

Inoltre è possibile pubblicare la propria opinione sulle strutture sanitarie stesse per far sì che queste possano migliorarsi e che i pazienti possano scegliere la struttura a cui rivolgersi in modo più consapevole.
La sezione “Informazioni sulla propria salute” offre informazioni su sintomimalattieterapiefarmaci, e specialità mediche. E’ inoltre possibile porre gratuitamente le proprie domande di salute utilizzando il form presente sulla home page del sito.

Pazienti.it ha lanciato diverse campagne su argomenti di salute particolarmente delicati: ne fanno parte la campagna allergie, grazie alla quale è possibile cercare i centri allergie più vicini a noi ed è possibile leggere diversi approfondimenti sulle allergie stesse, ad esempio sulle manifestazioni allergiche della pelle, e sulla rinite allergica.

Recentemente il sito ha lanciato inoltre una campagna a sostegno del progetto di Influweb, per informare gli italiani sulla diffusione dei sintomi dell’influenza in tempo reale e per partecipare alla lotta contro il virus.
Sulla pagina dedicata alla campagna influweb.pazienti.it è possibile vedere un’infografica con tutte le informazioni da sapere sull’influenza, il link alla mappa dei sintomi in tempo reale e l’iscrizione a Influweb.
Un sito da visitare!

l’ATF passerà dai BlackBerry agli iPhone

In base a quanto riportato da un articolo di Politico sembra che il Dipartimento per Alcolici, Tabacco, Armi da Fuoco ed Esplosivi (ATF) statunitense effettuerà si sposterà dagli attuali BlackBerry agli iPhone, in cerca di una immediatezza di utilizzo ed altre utili funzionalità.
Quanto riportato è emerso dalle dichiarazioni di Rick Holgate, il chief information officer dell’ATF: “Elimineremo i BlackBerry dalla lista.” Questo sarebbe principalmente da attribuire alla ricerca da parte del dipartimento di diverse specifiche funzionalità, che sono state ritrovate negli smartphone targati Apple: “Streaming video, capacità GPS, fotocamera … una varietà di cose [...] Sì, queste cose esistono anche sui BlackBerry, ma in termini di semplicità di utilizzo e adattabilità dei dispositivi, gli iPhone sono più funzionali e adatti in questo caso.” In questo caso ad essere rimpiazzati saranno circa 3.800 BlackBerry, e dei nuovi dispositivi, il 60% sarà iPhone.
Non è comunque il primo caso che vede RIM ‘sconfitta’ in un territorio dove fino ad ora risultava dominante; prima dell’ATF, ad inizio febbraio, anche il National Oceanic and Atmosphere Administration (NOAA) aveva rinnovato il suo reparto IT abbandonandod BlackBerry e passando ad iPhone ed iPad, seguito dall’azienda petrolifera Halliburton. Non c’è alcun dubbio quindi che questo sia un periodo di profonda crisi per RIM, che si troverà costretta ad attraversare una fase di rinnovazione e ristrutturazione così da affrontare al meglio le richieste e la concorrenza del mercato.

Facebook e Twitter a confronto


Mettendo i due social network Facebook e Twitter a confronto, possiamo delineare differenze e analogie di questi servizi di reti sociali, attualmente i più usati dagli utenti di tutto il mondo: Facebook con i suoi 800 milioni di utenti attivi e Twitter con i suoi 100 milioni. Entrambi sono riusciti a conquistare il loro pubblico grazie alla semplicità e alla velocità di utilizzo.

Le caratteristiche
Possiamo iniziare il discorso analizzando le analogie e le differenze prendendo in considerazione determinati punti di vista. Mettendo Facebook e Twitter a confronto, e soffermandoci sul tipo di legame sociale che avviene tra gli utenti che li utilizzano, possiamo constatare come, per Facebook, gli utenti che si mettono in contatto ("richiedono o accettano l'amicizia") il legame è biunivoco, mentre con Twitter, essendo basato sul principio del "following" (quindi seguire, non stringere amicizia) un utente può seguire un altro ma quest'ultimo può non segire quell'utente.

Il tipo di relazione infatti si distingue in questo modo: Twitter si basa su "persone che mi seguono" e "persone che seguo", mentre Facebook su "persone con le quali sono in rapporto di condivisione biunivoca". E infatti anche il principio di condivisione è nettamente differente tra i due social network: con Twitter ciò che inserisco viene visualizzato nel flusso degli aggiornamenti delle persone che mi seguono mentre con Facebook ciò che inserisco viene visualizzato dai miei amici. Quest'ultimo social inoltre ha la possibilità di creare gruppi di amici, le cosiddette "liste", opportunità che Twitter non offre. Di conseguenza ciò che inserisco su Twitter sarà visualizzato solo dalle persone che mi seguono ed io vedrò solo ciò che inseriscono le persone che seguo, mentre con Facebook ciò che inserisco sarà visualizzato dai miei amici e io vedrò solo ciò che inseriscono i miei amici.


C'è una differenza di fondo
La sostanziale differenza che emerge, mettendo Facebook e Twitter a confronto, è la diversità di servizio che i due social network mirano ad offrire. Facebook fin'ora ha il primato assoluto che neanche Google Plus è riuscito a superare perché unisce la semplicità (e quindi velocità) grafica e di utilizzo con tutti i servizi social che gli utenti vogliono (amicizia, condivisione, giochi online, ecc...). Twitter che si basa sul concetto di microblogging ha un target diverso di utenti: coloro che aggiornano con poche e veloci battute, quelli che non vogliono perdere tempo e spesso lo utilizzano collegandosi dagli smartphone per contribuire alle notizie in tempo reale riguardo un determinato argomento e quindi utilizzando la geniale funzione dell'Hashtag.
Via | Excite

Ainol Novo 7: il tablet per tutte le tasche!


Non sempre tecnologia è sinonimo di alta spesa ed a dimostrare questo assioma c'è Ainol Novo 7 Paladin un tablet che vede come potenziali acquirenti tutti coloro che non vogliono svenarsi per l'acquisto di un apparecchio di ultima generazione ma che nemmeno vogliono diventare dei dinosauri tecnologici e desiderano stare al tempo con la tecnologia che avanza. Infatti Ainol Novo 7 viene proposto al modico prezzo di euro 99!
Naturalmente non è tutto oro quel che luccica indi per cui per quanto riguarda la dotazione hardware sarà necessario non pretendere il massimo ma vediamo quali sono i componenti dell'Ainol Novo 7.Il motore del tablet è il processore da 1 GHz single-core Ingenic JZ4770 Xburst, la memoria è pari a 512 MB di RAM e il display è da 7″ con risoluzione 800×480. La capacità di immaganizzazione dei dati è pari a 8GB. L'Ainol Novo 7 possiede anche una fotocamera posteriore da 2 mpx e anteriore VGA. E' dotato di una porta mini-HDMI e di connettività Wi-fi. La durata delle batterie viene stimata in un tempo che va dalle 6 alle 9 ore.Il sistema operativo installato sul tablet è l'Android 4.0 Ice Cream Sandwich.Il tablet è commercializzato in due versioni: Basic e Advanced.La versione advanced rispetto alla versione basic, che abbiamo analizzato sinora, si presenta con un processore dual-core Cortex Allwinner A10 da 1,2 GHz insieme ad una GPU Mali-400.Con questi due componenti di buona potenza il tablet dovrebbe essere in grado di riprodurre contenuti HD con risoluzione sino a 3960 x 2160 su display esterno tramite HDMI, ma qui il prezzo sale sino a 189 euro.
Via | Tiscali

Google: al via nuove norme per la privacy, stop Ue


- L'ora 'x' scatterà all'alba del 1° marzo, sarà allora che entreranno in vigore le nuove regole sulla privacy di Google. Una decisione che ha scatenato la reazione dell'Europa, che nutre ''forti dubbi'' sulla legalità e sulla correttezza della nuova policy.
La Cnil, l'authority francese per la protezione dei dati personali incaricata il 3 febbraio scorso di avviare un'indagine, ha chiesto una ''pausa'' sulla revisione delle norme. Ben più duro, invece, il messaggio inviato al colosso del web dalla vicepresidente della Commissione europea e responsabile per la Giustizia, Viviane Reding: "Chi offre servizi ai consumatori dell’Unione deve seguire le regole europee per la protezione dei dati".
Mountain View, dal canto suo, si dice pronta a rispondere ai dubbi dell'authority francese. "Crediamo di avere trovato un equilibrio ragionevole, siamo aperti ad un confronto", dicono dal quartier generale del motore di ricerca.
Le nuove regole di Google permetteranno di combinare tutte insieme le informazioni rilasciate dagli utenti nei diversi servizi forniti (da Gmail a YouTube a Google Maps, solo per citarne alcuni) nella logica di far vivere all’utente una singola esperienza attraverso le diverse piattaforme, ma anche con l’obiettivo dell’azienda di "consolidare in una sola le norme di oltre 60 servizi specifici". Sarà possibile, ad esempio, aggiungere un appuntamento al Calendario Google quando in Gmail si riceve un messaggio che annuncia una riunione. Oppure condividere indicazioni stradali con una delle proprie cerchie di Google+ senza abbandonare Maps.
Gli utenti che non sono interessati a condividere le informazioni hanno diverse possibilità: oltre a non loggarsi a Google, possono scegliere di usare il proprio browser in modalità incognita o privata; cancellare la cronologia sul motore di ricerca; utilizzare la dashboard di Google per esaminare e controllare le informazioni associate al proprio account (su google.com in basso a destra è stata predisposta una pagina ad hoc che spiega tutto).
''Il nostro impegno - ha detto il portavoce dell'azienda - è quello di offrire agli utenti un'esperienza d'uso semplice e intuitiva con i diversi servizi di Google e allo stesso tempo di rendere il nostro approccio alla privacy semplice da capire per loro''.
"L'informativa fornita agli utenti è apparentemente esaustiva, ma in realtà troppo generica ed elusiva'', è invece il parere di Francesco Pizzetti, presidente dell'Autorità Garante per la Privacy italiana. Per Pizzetti ''la prossima riunione dei Garanti europei del 22 marzo sarà sicuramente un'occasione di riflessione''.

Canon Foto e filmati da condividere



Al termine della settimana milanese della moda Canon ha convocato i giornalisti per mostrare la sua linea aggiornata di prodotti. Un'occasione per verificare come, in tema di foto e videocamere, il colosso giapponese sia sempre prontissimo a cavalcare l'onda dell'innovazione e del cambiamento. Un primo esempio è giunto dalla nuova PowerShot G1 X (nella foto d'apertura), una macchina che è davvero riduttivo definire come una compatta, e che anzi rappresenta un particolarissimo sviluppo del concetto di apparecchio "mirrorless". Quest'ultima è la definizione della tecnologia che grazie all'eliminazione dello specchio interno ha consentito di creare una sorta di anello di congiunzione fra gli ultrapratici modelli compatti e le reflex, con gli ingombri dei primi e le performance delle seconde. Sul tema mirrorless Canon non è stata fra le prime ed esercitarsi, ma adesso che lo fa il risultato è, come detto, assai originale. Infatti, la Gx 1, dotata di un grande sensore CMOS da 14,3 megapixel formato 4:3, progettato per offrire la qualità d’immagine e il controllo tipici di una reflex, sposa sì la filosofia del "senza specchio", come testimoniano i suoi ingombri ridotti, ma non fino in fondo. A mancare è l'intercambiabilità degli obiettivi, naturalmente non per l'incapacità di procedere in tal senso ma per una precisa strategia progettuale, che vede questa macchina in tasca ad un professionista o ad un amatore evoluto che se ne serve per cogliere "al volo" istanti di vita quotidiana. Ma poiché stiamo parlando di una delle aziende più qualitative del settore, l'obiettivo fisso in quesione può essere preceduto dalla qualifica di "signore", trattandosi di un elemento che «utilizza elementi asferici con indice di rifrazione ultra elevato (UA) e tecnologie di precisione per la produzione del vetro». Altra peculiarità fondamentale, lo zoom che si ritrae nel corpo della fotocamera con una gamma flessibile di focali da 28 mm a 112 mm. Fra le altre caratteristiche di spicco citiamo il processore DIGIC 5, lo stabilizzatore ottico d'immagine (IS) con compensazione fino a 4 stop che permette di scattare in condizioni di scarsa luminosità, nonché la modalità High Speed Burst HQ, che cattura sei scatti a piena risoluzione a 4,5 fotogrammi al secondo per "congelare" il movimento più rapido. PowerShot G1 X, già disponibile nei negozi a un prezzo indicativo di 769 euro, consente poi la registrazione di filmati in Alta Definizione a 24 frame per secondo.

Can2Nell'ambito delle macchine compatte si segnala il modello Canon Ixus 500 HS, proposto ad un prezzo di 329 euro, un concentrato di tecnologia nell'ingombro di un pacchetto di sigarette. Si tratta di un apparecchio che in un corpo di appena 19,2 millimetri di spessore ingloba addirittura uno zoom ottico 12x. Disponibile in quattro colori, rosso, blu, nero e argento, la 500 HS ha un sensore da 10,1 megapixel, è dotata di stabilizzatore ottico d'immagine (IS) e riprende video con risoluzione Full HD. Molto comodo si rivela poi l'ampio display LCD posteriore da 3 pollici "PureColor II G". In alcuni esemplari della gamma Canon spicca l'inconfondibile logo Wi-Fi, funzionalità che apre prospettive fino a qualche anno fa impensabili. Ne abbiamo avuto un esempio maneggiando una delle nuove videocamere, la Legria HF M52, che permette, appunto, di condividere e visualizzare i propri filmati in modalità wireless.

Can3I benefici del Wi-Fi, nel nostro caso abbiamo visto la videocamera collegata in questa modalità direttamente ad un iPad, sono presto detti. Gli utenti possono registrare in formato MP4, oltre che AVCHD (Advanced Video Coding High Definition), semplicemente selezionando l’opzione desiderata sulla Legria HF M52, piuttosto che su altri modelli della serie. Ma è proprio il primo formato ad essere particolarmente adatto alla condivisione con dispositivi mobili o applicazioni cloud grazie all'alta qualità delle immagini offerta nonostante l’elevata compressione digitale. Una volta realizzati, i filmati MP4 possono essere trasferiti e condivisi mediante l’applicazione iOS “Uploader Movie” scaricabile gratuitamente sui dispositivi portatili di Apple, come il citato iPad e l'iPhone. L’applicazione permette quindi di visualizzare qualsiasi contenuto MP4 memorizzato sulla videocamera e di salvarlo sul dispositivo Apple. Un discorso naturalmente valido anche per il materiale fotografico. Tramite la stessa applicazione è inoltre possibile caricare le proprie creazioni direttamente su Facebook e YouTube. Canon, fra l'altro, ha annunciato la prossima estensione di queste funzionalità al mondo dei dispositivi con sistema operativo Android grazie al rilascio della relativa App "Uploader Movie".

Via | unita.it

la guerra dei brevetti ora Yahoo! attacca Facebook



- Ancora i brevetti a metter l'uno contro l'altro i giganti dell'hi-tech. Stavolta è il turno di Yahoo! che ha accusato Facebook di aver violato dai dieci ai venti brevetti appartenenti al motore di ricerca e ha minacciato il social network di avviare un'azione legale. La notizia è stata data dal New York Times, che cita fonti anonime ben informate.

"Yahoo!" ha la responsabilità di difendere la propria proprietà intellettuale nei confronti degli azionisti, dei dipendenti e di altri stakeholder (soggetti influenti vicini alla proprietà del motore) - avrebbe dichiarato un portavoce del gruppo in forma riservata - Facebook deve stringere un accordo di licenza o saremo costretti ad andare avanti unilateralmente per proteggere i nostri diritti". Non sono ancora giunti commenti ufficiali dalle due compagnie che, secondo la testata Usa, avrebbero già avviato contatti per affrontare la questione. "Non abbiamo ancora avuto la possibilità di valutare le richieste" replica Facebook, per la quale 'battaglie' sulla proprietà intellettuale sono relativamente nuove. Facebook ha al momento 56 brevetti che tutelano la sua tecnologia e ha avviato la richiesta per il riconoscimento di altri 410 brevetti negli ultimi 18 mesi. Per Yahoo! la disputa rappresenta un'occasione strategica per raccogliere fondi.

Le dispute sui brevetti sono piuttosto comuni nella Silicon Valley ma ciò che appare significativo è il momento in cui sorge quest'ultima. Da una parte, infatti, c'è una società come Yahoo!, in cerca di rilancio dopo anni di crisi, dall'altra c'è un gigante dalla crescita inarrestabile come Facebook, pronto a sbarcare in borsa con un collocamento da 5 miliardi di dollari.

Intanto i titoli di Facebook titoli vanno a ruba. E i prezzi delle azioni del social network volano nel mercato secondario dove arrivano a valere, al 22 febbraio, 42 dollari dai 34 dollari l'una del 20 gennaio, scrive ilWall Street Journal, sottolineando che in base al valore dei titoli in febbraio Facebook è valutata 105 miliardi di dollari. Il balzo di Facebook mostra l'interesse degli investitori per il social network: il tasso di crescita dei titoli da quando Facebook ha presentato la documentazione per l'initial public offering supera quello degli altri colossi web che si sono quotati lo scorso anno. L'interesse per le azioni Facebook "è guidato da diversi fattori. E fra questi il fatto che i titoli nell'ipo saranno offerti a un prezzo maggiore di quello attuale ed acquistare ora è quindi una chance per avere maggiori guadagni" afferma il quotidiano finanziario Usa.

via | repubblica.it

il made in Cina avanza verso l'Europa con Huawei e Zte


Smartphone e tablet, il made in Cina avanza verso l'Europa con Huawei e ZteSmartphone e tablet, il made in Cina avanza verso l'Europa con Huawei e Zte
BARCELLONA - Che ruolo potranno recitare Huawei e Zte nel mercato dei telefonini nei prossimi anni è difficile a dirsi. Certamente avranno un ruolo sempre più importante nell'economia globale dell'industria dei cellulari – dove oggi Zte è al quinto posto nella classifica di vendita a volumi, stando ai dati di Idc relativi al 2011 – mentre è meno scontato che riescano ad imporsi con i rispettivi marchi al cospetto dell'utente finale, soprattutto nella fascia medio alta del mercato. Anche se i proclami fanno pensare a una forte accelerata anche in questo comparto.
«Lo scorso anno - ha tenuto infatti a precisare He Shiyou, il capo della Divisione Terminal di Zte – le nostre vendite sono cresciute del 50% mentre quelle degli smartphone hanno segnato un aumento del 400%, con un incremento di consegne in Europa superiore al 300%». E non finisce naturalmente qui. «Il nostro obiettivo di lungo termine - ha detto infatti Shiyou - è quello di sviluppare una crescita composita annua superiore al 40% fino al 2015, divenendo per quell'anno uno dei primi tre fornitori di telefoni cellulari al mondo».
Al Mobile World Congress le due aziende cinesi si sono fatte in effetti notare (e non solo per l'imponenza dello stand, nel caso di Zte) annunciando entrambe diversi nuovi prodotti. Il pezzo pregiato esibito in vetrina da Huawei è sicuramente l'Ascend D quad, telefonino con a bordo il nuovo processore quad core K3V2 sviluppato internamente che la società ha etichettato come il più veloce al mondo. Basato su Android 4.0 Ice Cream Sandwich, dispone di uno schermo da 4,5 pollici ad alta definizione 720p e può far leva su un sistema di power management (sempre brevettato da Huawei) che promette un risparmio di energia del 30% rispetto ai consumi medi degli apparecchi top di gamma oggi in commercio. Il super smartphone non è comunque arrivato solo, in virtù del fatto che della linea Ascend D – disponibile in Europa a partire da marzo - fanno parte anche i modelli quad XL (con batteria da 2500 mAh) e D1 (che equipaggia un processore dual core a 1,5 Ghz).
Sempre quad core (il chip proprietario K3 da 1,5 GHz) è anche il nuovo tablet di casa Huawei, il MediaPad 10 FHD, tavoletta con schermo da 10,1 pollici a tecnologia Ips multi touch e l'immancabile piattaforma di Google (in versione 4.0) alla voce sistema operativo. Dotato di connettività Hspa+ di serie e predisposto per operare anche sulle reti Lte, il prodotto è espressamente rivolto a un'utenza amante della multimedialità da viaggio e ha fra i suoi punti di forza la compattezza, che si concretizza in un peso inferiore ai 600 grammi e uno spessore di 8,8 millimetri di spessore). In Europa, e in Italia, arriveranno a partire da aprile.
Per Zte, invece, il prodotto portabandiera di una ricca nuova collana che la società intende posizionare nella fascia alta e ad elevato potenziale di consumo dei mercati di Europa, Giappone, Usa e Cina si chiama Era, smartphone quad core in rampa di lancio nella seconda metà del 2012 che sempre Shiyou ha definito il rappresenta il miglior esempio di un'evoluzione che vedrà nel corso del 2012 «i nostri prodotti passare dalla fascia medio-bassa a quella medio-alta del mercato». Nel motore di questo apparecchio vi sono Android 4.0 Ice Cream Sandwich a livello di software e i nuovi chip Tegra 3 di Nvidia in fatto di hardware, mentre la connettività Hspa+ è garantita dal modello Icera della stessa casa californiana. Lo schermo è da 4,3 pollici a risoluzione Qhd (960 x 540 pixel) mentre un sicuro pregio è lo spessore, che non supera i 7,8 millimetri.
Nel menu preparato dal produttore, che comprende anche tablet quad core da 7 e 10 pollici destinati al mercato europeo, non sono quindi mancati altri modelli – tutti con a bordo Android 4.0 - degni di appartenere alla categoria dei super telefonini: la serie PF112 con schermo HD da 4.5 pollici, la N910 Lte, la PF200 con display da 4,3 pollici e il supporto per le reti 4G e la tecnologia Nfc e il Mimosa X, terminale con identico form factor che sfrutta l'accoppiata di componenti Nvidia, processore (Tegra 2) e modem Hspa+.

Che fine ha fatto Google+?



Lo scorso 29 giugno, esattamente otto mesi fa, non c’era giornale (tecnologico e non) che non parlasse diGoogle+ e delle rinnovate ambizioni di Mountain View nel mondo dei social network. Da quel giorno, però, l’interesse verso quello che tutti (forse un po’ frettolosamente) hanno ribattezzato l’anti-facebook per eccellenza sembra essere andato via via scemando.
I dati sul numero degli utenti, a dire il vero, non sono poi così sconfortanti: le ultime rilevazioni parlano di 90 milioni di iscritti. Ciò che dovrebbe preoccupare Larry Page e compagni è semmai il grado dicoinvolgimento degli stessi. Secondo i dati ComScore (ripresi ieri dalWall Street Journal), un utente di Google+ trascorre in media 3 minuti al mese all’interno del servizio, contro i 405 di Facebook, gli 89 di Pinterest e Tumblr, i 21 di Twitter e i 17 di LinkedIn. Anche il moribondo MySpace, con i suoi 8 minuti al mese, fa meglio di Plus.
E insomma sembra proprio che dei quasi 100 milioni di utenti del progetto social di Google una buona parte si sia iscritta per curiosità ma che poi, col passare del tempo, si sia quasi dimenticato della sua esistenza. Come dire che più che il posto migliore per coltivare le relazioni e gli interessi, Google+ sembra essere una città popolata da fantasmi. Almeno per ora.
Sugli errori di valutazione commessi da Google ho già detto in tempi non sospetti, così come della mossa (un po’ furbetta a mio modo di vedere) di portare (o forzare?) gli utenti a entrare nelle cerchie per vie traverse (ad esempio passando dal motore di ricerca).
Mi sembra opportuno però aggiungere una considerazione: non è vero, come hanno scritto in molti, che nella nostra vita digitale c’è posto solo per un social network. Il successo di Pinterest, tanto per citare il caso più eclatante, ci dice anzi il contrario.
Il punto è semmai un altro. La gente vuole qualcosa di completamentediverso da Facebook, che sappia proiettarla in un Universo a sé.
Torniamo per un momento a Pinterest. Al di là di certi meccanismi tipici del mondo social (il repinning in fondo è una versione riveduta e corretta del retweet) l’idea di fondo - e cioè quella del social photo sharing - è piuttosto distante da quella di Facebook. E lo stesso può dirsi di Twitter, LinkedIn, Tumblr e di tutti i vari parenti (alla lontana) del social network di Mark Zuckerberg.
Insomma, molti se lo sono chiesto da subito: cosa posso fare di diverso su Google+ che già non faccio su Facebook? Le tante sbandieratecerchie, da sole, non rappresentano un vero discriminante. Soprattutto per chi credeva che, passando a Google+, tutti i problemi di privacy si volatilizzassero. Anzi, a giudicare dagli ultimi sviluppi, sembra proprio che sotto questo profilo Google ci stia un po’ complicando la vita più che semplificarcela.

Nokia con Microsoft nell’implementazione di Windows Phone

Durante il Mobile World Congress 2012, Greg Sullivan, Senior Product Manager della divisione Windows Phone 7 di Microsoft, ha fatto alcune dichiarazioni in merito all’aggiornamento Tango, ribadendo che si tratta di un update che comprenderà un insieme di elementi che consentiranno alle varie aziende OEM (Nokia, HTC, Samsung, ecc..) di produrre device Windows Phone di fascia bassa. E a beneficiare di Tango sarà in primis Nokia che dopo il Nokia Lumia 610 sta già lavorando alla realizzazione di device a basso costo per il mercato cinese.

Nokia, inoltre, sarà l’unica OEM che potrà collaborare con Microsoft nell’implementazione di Windows Phone, per l’aggiunta di componenti e funzionalità che andranno a integrarsi nel codice sorgente. Una delle più importanti integrazioni riguarderà, ha affermato Greg Sullivan, il software di gelolocalizzazione Nokia Mappe.
Ma ritornando a Tango, come abbiamo visto con il Nokia Lumia 610, questa nuova release abbassa il requisito minino di Windows Phone relativo alla memoria RAM, passando da 512 MB a 256 MB. Questo, ovviamente, comporterà dei limiti, come ad esempio l’impossibilità di sincronizzare le proprie foto con l’ottimo servizio Skydrive. Tuttavia, questo aggiornamento porterà anche qualche implementazione, come ad esempio il miglioramento della gestione degli MMS e la correzione delbug relativo agli SMS.
Al momento non è ancora stato reso noto quando Tango sarà rilasciato, ma visto che il Nokia Lumia 610 sarà lanciato sul mercato nel mese di maggio è probabile pensare che nello stesso periodo potremo scaricarlo anche noi, sui nostri device.
ViaThe Verge



Non è smartphone senza il pieno di chip

INVIATO A BARCELLONA
Rivoluzione è una parola inflazionata, e tuttavia il Mobile World Congress che si è aperto lunedì a Barcellona ha bisogno di stimoli, per compratori, imprenditori, operatori. La tecnologia portatile continua a crescere, con 472 milioni di smartphone venduti nel 2011, il 58 per cento in più rispetto allo scorso anno, ma per quanto ancora?




La tecnologia 
Per molti la rivoluzione è nei processori, che ogni anno raddoppiano. Da un nucleo solo si è passati a due, e adesso va assai di moda il quad-core. Quattro chip in un solo involucro: una prova di forza tecnologica da parte di Qualcomm e Nvidia, i principali produttori di cervelli di silicio per smartphone e tablet. Gli apparecchi di ultima generazione reagiscono all’istante ai comandi, se la cavano egregiamente con i filmati in alta definizione e col 3D: i cinesi di Huawei hanno mostrato giochi per Android su un televisore da 50 pollici, riprodotti da uno smartphone Ascend («il più veloce del mondo»). Ma anche il Sony Xperia S, che ha due soli chip, funziona molto bene con il multimedia, tanto che è disponibile un dock per collegarlo a tv e tastiera e mouse bluetooth, per usarlo come fosse un pc.

Il design
Nella Fiera degli smartphone sono più numerosi i tablet, ma c’è spazio anche per soluzioni intermedie. Dopo il Samsung Galaxy Note, primo ibrido tablet-smartphone, arriva l’Optimus Vu di Lg che ha un display da 5 pollici, con rapporto 4/3 (come i vecchi televisori). Ma è troppo largo, e anche chi ha mani grandi farà fatica a telefonare. Una rivoluzione mancata è l’Asus PadFone, smartphone che con un accessorio diventa tablet e, con un altro ancora, si trasforma in computer portatile. Buona idea, perché i file sono sempre nella memoria del telefonino e non servono sincronizzazioni tra vari apparecchi, peccato che sia più pesante di un normale laptop. Come il Galaxy Note, il PadFone ha un pennino: ma in questo caso funziona pure da vivavoce.

Sfida continua
Nella corsa al superlativo, per fortuna qualcuno pensa anche al prezzo, così il Lumia 610 è il più economico tra gli apparecchi con Windows Phone. Nokia lo introdurrà sul mercato a maggio, per 189 euro: una mossa aggressiva per garantire un futuro al sistema operativo di Microsoft, fermo intorno al 2 per cento, ma anche alla stessa casa finlandese. Cui si deve una delle novità del MWC: un telefonino con sensore da 41 Megapixel, mai visto nemmeno su fotocamere di livello professionale. I risultati sono stupefacenti, però il PureView 808 nasce con il vecchio sistema Symbian e non è aggiornabile: «Ci abbiamo messo quasi due anni per realizzare questa fotocamera, la useremo anche su altri modelli», promette Ukko Lappalainen, responsabile sviluppo di Nokia.

Come una carta di credito
Altro tema assai discusso è il mobile payment, che promette di trasformare il cellulare in una carta di credito per acquisti sul web e nei negozi. Dopo molti annunci, pare che il 2012 sarà l’anno della svolta: a Londra per le Olimpiadi ci saranno tremila punti abilitati dove basterà sfiorare un sensore con lo smartphone per pagare biglietti e servizi; la tecnologia si chiama Nfc, Near Field Communication. L’iniziativa olimpica nasce dall’accordo fra Samsung e Visa, ma sui pagamenti via telefonino scommettono in tanti, da Vodafone a Ericsson (che ha coinvolto Western Union), da Facebook a eBay (con Paypal). A Barcellona i biglietti della metro si possono già pagare con il cellulare. Non è una ancora rivoluzione, ma una speranza.

Il colpo di scena
Alla più grande fiera mondiale della tecnologia mobile non sono in mostra solo apparecchi, ma pure software. Si discute di app e di sistemi operativi, e ieri era molto attesa la conferenza stampa di Eric Schmidt, presidente di Google. Ha illustrato i vantaggi del nuovo Android 4, parlando di Google e di internet con tono ispirato («Il Web del futuro sarà tutto e niente, sarà ovunque e non ce ne accorgeremo»). Tutti a prendere appunti e twittare, almeno finché non si è diffusa un’altra notizia, che ha distratto il migliaio di presenti. Apple aveva annunciato la presentazione dell’iPad3, il prossimo 7 marzo: a Cupertino amano i colpi di scena e la coincidenza pare troppo puntuale per essere un caso. Così il tablet di cui a Barcellona si parla di più è quello che non c’è.
via | lastampa.it