mercoledì 30 novembre 2011

TV in streaming su iPad (ma anche su computer)


Tutti i geek che possiedono un iPad sono sicuramente al corrente che se navigano sui siti per guardare la TV online non riescono a vedere nessun canale poichè sul tablet di Apple non è possibile installare nè il Flash Player  Silverlight.
Ora, grazie ad una semplice app che bypassa tutto questo, anche sul nostro iPad sarà possibile vedere i canali televisivi più importante a livello nazionale come:
  • Rai 1
  • Rai 2
  • Rai 3
  • Rete 4
  • Canale 5
  • Italia 1
e anche qualche altro emittente televisivo di livello regional, e altri internazionali.
A mancare sono ancora i nuovi canali entrati in visione con il digitale terrestre (Rai 4, Cielo, La7d) ma in compenso i canali visibili sono di ottima qualità. Presto si crede arriveranno altri canali intanto possiamo scaricare FilmOn e installarlo sull'iPad (anche privo di qualsiasi jailbreak) e provare a guardare la TV dal tablet.
Se vogliamo dare uno sguardo anche dal PC possiamo farlo andando su questa pagina.
via corrieregiga

Ecco Safari 5.1.2: migliorate stabilità e gestione della memoria

Apple ha pubblicato Safari 5.1.2, rendendolo disponibile sia attraverso il proprio software d’aggiornamento, sia via web al link appena riportato. La nuova versione, secondo le note di rilascio, migliora la stabilità generale del browser, correggendo anche una serie di bug individuati come causa di blocchi e cattiva gestione della memoria. La versione 5.1.2 corregge inoltre il fastidioso problema conosciuto come “white flash”, a causa del quale prima di caricare alcune pagine Safari mostrava per l’appunto un “flash” completamente bianco.
Tra le novità, anche la possibilità di mostrare tutti i contenuti dei file PDF direttamente all’interno del browser, come già descritto in passato da Apple:
Safari 5.1.2 risolve il problema per il quale i file PDF all’interno di cornici non vengono visualizzati nel browser. Testate questa build con i siti web che consentono di visualizzare documenti PDF in linea come le banche e i sistemi di gestione dei documenti.
Safari 5.1.2 è disponibile per OS X Lion, OS X Snow Leopard e Windows, per un “peso” di circa 40MB.
Via melablog

LG Nitro HD: processore dual-core da 1.5 GHz e display HD




Negli Stati Uniti è stato confermato il nuovo smartphone di casa LG, il Nitro HD, che nel nostro paese si dovrebbe chiamare LG Optimus Eye. Tutti aspettavano la presentazione ufficiale giorno 1 Dicembre, invece LG ha già confermato il suo nuovo superphone Android che punta tutto sul display HD ed il processore dual-core da 1,5 GHz. Sarà commercializzato inizialmente con la versione Gingerbread del sistema operativo di Google, e sarà successivamente aggiornato ad Ice Cream Sandwich.
Il nuovo LG Nitro HD, Optimus Eye per il nostro mercato, sarà dotato di:

Display AH-IPS (Advanced High-Performance In-Plane Switching) HD da 4,5 pollici con risoluzione di 1280x720 pixel;
Sistema operativo Android Gingerbread;
Processore dual-core da 1,5 GHz;
Fotocamera posteriore da 8 megapixel con videoregistrazione a 1080p;
1 GB di memoria RAM;
Connettività completa;
4 GB di storage interno (espandibile tramite microSD; inclusa nella confezione una da 16 GB);
Il punto forte dello smartphone, cioè il display HD da 4,5 pollici è stato realizzato con tecnologia AH-IPS ed ha una luminosità di 500 nit, circa 200 nit in meno rispetto al display dell’Optimus Black.
Come detto precedentemente, il Nitro HD (Optimus Eye), sarà aggiornato nel 2012 ad Ice Cream Sandwich e sarà disponibile negli USA a partire dal 4 Dicembre ad un prezzo di 250 $ con contratto di due anni.

Ancora non sappiamo quando l’Optimus Eye arriverà in Italia. Vi terremo aggiornati.
Via slashgear

Kinect 2 più potente e preciso, leggerà perfino il labiale




Microsoft starebbe pianificando l'uscita di un Kinect di nuova generazione, così preciso da riuscire a leggere il labiale degli utenti. L'indiscrezione non è stata ancora confermata dall'azienda, ma sta rimbalzando velocemente da una parte all'altra del Web.
Microsoft vuole rinnovare il Kinect?
Questo "fantomatico" Kinect 2 potrebbe essere incluso con le prossime Xbox, anche se non è chiaro se il riferimento è alle nuove Xbox 360 o alla console next gen di Microsoft. Considerando il rincorrersi di voci di corridoio sulla nuova Xbox è molto probabile che si parli proprio del prossimo progetto dell'azienda di Redmond.
L'obiettivo sarebbe quello di aumentare la precisione del riconoscimento vocale e dei movimenti dei giocatori. Il dispositivo sarebbe così "intelligente" da capire quando una persona è arrabbiata e di determinare la direzione verso la quale l'utente è rivolto.
Il Kinect 2 potrà inoltre controllare il volume e il tono della voce del giocatore, combinando i dati assieme alle caratteristiche facciali per misurare i vari stati emotivi. Un lavoro che non sarebbe alla portata dell'attuale periferica per Xbox 360, a causa di alcuni limiti hardware.
Per prima cosa il sensore di Kinect è impostato per riprendere immagini a 30 frame al secondo con una risoluzione di 640 x 480 pixel. Il problema principale è che la velocità dell'interfaccia USB (circa 35 MB/s) è sfruttata soltanto parzialmente a circa 15/16 MB/s. Questo limite artificale è attuato perchè si possono usare contemporaneamente più dispositivi USB su Xbox 360. Kinect 2 non dovrebbe soffrire di questo problema, e quindi potrebbe usare un CCD con una risoluzione più elevata.
Tuttavia, ricordiamo ancora una volta che si tratta d'indiscrezioni non confermate. Se siete fra gli oltre 10 milioni di utenti in possesso di un Kinect vi consigliamo di aspettare prima di prendere decisioni affrettate sul destino della vostra periferica.
Al momento possiamo solo prevedere che se le indiscrezioni dovessero rivelarsi vere in futuro si assisterà a una nuova generazione di videogiochi per Kinect, non compatibili con la periferica attuale. Tutto questo a meno che Microsoft non trovi un modo per adattare i prossimi giochi per Kinect in modo che funzionino anche con il primo modello della periferica. Come al solito, soltanto l'azienda conosce la risposta a questi dubbi.
La speranza è che le voci di una presentazione della nuova Xbox al CES di Las Vegas siano vere, in modo che si possa diradare la nebbia che avvolge i progetti next gen di Microsoft. Per ora la casa di Redmond ha solamente annunciato l'arrivo di una versione migliorata di Kinect per Windows, guarda caso a gennaio.
Via tom's hardware

Il social è sempre più business: Linkedin apre in Italia

Linkedin, l’unico social network “serio” come lo definiscono i suoi manager, apre un ufficio in Italia a Milano sotto la guida di Marcello Albergoni che, per sua ammissione è stato contattato proprio sul social network dai suoi nuovi capi.

"Linkedin - ci dice Ariel Eckstein, responsabile per l’intera Europa - conta 135 milioni di membri nel mondo e un’invidiabile +126% di crescita di fatturato nell’ultimo anno sfiorando quota 140 milioni di dollari".

L’azienda ormai è una delle realtà più interessanti (e concrete) del web con i suoi 1800 impiegati, di cui una decina a Milano, è quotata in borsa a New York e la metà dei guadagni li fa con le soluzioni per la ricerca del personale messe a disposizione dei clienti (in Italia tra gli altri Star e Telecom), un 35% circa viene dalle soluzioni di marketing e, infine, poco meno di 30 milioni di dollari provengono dalle sottoscrizioni a pagamento degli utenti.

In Italia, secondo i dati forniti da Albergoni, gli utenti registrati sono circa due milioni con una crescita del 107% in un anno ed, effettivamente l’impressione comune è che solo in quest’ultimo periodo Linkedin stia realmente prendendo piede nel nostro paese. “L'Italia – sostiene Albergoni – è il secondo per tasso di crescita in Europa – e l’apertura di un ufficio fisico lo dimostra”.

I dieci dipendenti di Linkedin Italia avranno l’incarico soprattutto di portare nuovi clienti proponendo alle aziende le soluzioni disponibili. Si va, appunto, dal supporto alla ricerca del personale al marketing fino all’advertising.

D’altronde cosa c’è di meglio per un’azienda di un luogo virtuale dove si possa contattare potenziali clienti, molto profilati dunque ottimizzando le ricerche, o anche creare community intorno a uno stesso argomento (i gruppi attivi su Linkedin sono 80mila nel mondo).

Dal punto di vista dell’utente la macchina sembra essere molto rodata, anche in Italia, soprattutto se si lavora in ambito It, telecomunicazioni e banche. Se si è furbi e si è disposti a investire un po’ di tempo per completare il proprio profilo, costruire la propria rete e richiedere a qualcuno un parere sulle scorse esperienze professionali, i risultati arrivano. Piano piano possono iniziare i contatti da parte di head hunter o da parte delle aziende stesse.

Esiste anche la modalità di sottoscrizione a pagamento, certo, che potrebbe aprire delle corsie privilegiate, ma il consiglio è di impararne le dinamiche prima di tutto e sfruttarne tutto il potenziale. I creatori della piattaforma di social networking, partendo dal suo creatore Reid Hoffman, dal 2002 hanno quasi lavorato nell’ombra e non si sono minimamente scomposti all’arrivo di Facebook.

Linkedin ha costruito la sua rete, ha migliorato l’interfaccia e aggiunto nuovi tool, come l’integrazione con gli altri social network (occhio, se si connette il profilo Linkedin con quello di Facebook, tutti gli aggiornamenti di stato finiranno in entrambi) e l’interessante Linkedin Today.

Il servizio di aggregazione di news permette di scegliere le fonti da leggere ogni giorno e, d’altra parte, può essere un ottimo strumento per gli editori per portare traffico e contatti ai propri siti, la filiale italiana si occuperà anche di questo tipo di partnership.
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Facebook prepara lo sbarco in Borsa "Quotazione da 10 miliardi di dollari"


E' l'Ipo più attesa dai tempi di Google. Secondo il Wall Street Journal, anche il fondatore Mark Zuckerberg si sarebbe convinto al grande passo. L'operazione potrebbe andare in porto entro giugno, valutando il social network 100 miliardi di dollari

NEW YORK - Facebook punta a sbarcare in Borsa fra aprile e giugno 2012. Lo riporta il Wall Street Journalcitando alcune fonti, secondo le quali il social network ha messo a punto il prospetto ed è pronto a quotarsi in qualsiasi momento. Le banche che cureranno l'initial public offering non sono ancora state scelte ma il chief financial officer, David Ebersman, starebbe trattando con i banchieri della Silicon Valley per una ipo da 10 miliardi di dollari che valuterebbe Facebook 100 miliardi.

Nessuna decisione definitiva è stata ancora presa sul valore finale della società perché "molto dipenderà dal mercato e dall'economia europea". L'amministratore delegato della società, Mark Zuckerberg, si è più volte mostrato riluttante alla quotazione e ha mantenuto Facebook privata più a lungo di quanto gli analisti si attendessero. Zuckerberg, di recente, avrebbe però iniziato a caldeggiare l'idea dell'ipo, una delle più attese della storia. Ma non ha ancora preso alcuna decisione definitiva a riguardo.

Nelle ultime settimane molti giganti del web sono sbarcati in Borsa, fra questi Groupon e Zynga, ma nessuno di loro è paragonabile a Facebook per dimensione (l'impresa conta circa 700 milioni di utenti) e domanda degli investitori. La deludente performance dei titoli Groupon, scesi sotto i 20 dollari dell'ipo, potrebbe raffreddare gli investitori. Facebook dovrà rendere pubbliche le proprie informazioni finanziarie entro aprile, data entro

la quale supererà la soglia dei 500 azionisti. La Sec impone alle società con oltre 500 azionisti di comunicare pubblicamente le informazioni finanziarie.
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martedì 29 novembre 2011

PlayStation La nuova Vita di Sony



Se il tempo è denaro, allora in questo caso lo scorrere dei giorni di soldi ne vale davvero molti. Talmente tanti da poter condizionare, nel bene e nel male, i bilanci di aziende grandi come dei piccoli Stati. Una è senz'altro Sony, il colosso giapponese che ha scritto in lunghi decenni alcune delle pagine più importanti dell'elettronica di consumo, e che adesso guarda con speranza e timore alla sua ultima creatura appartenente alla fortunata famiglia PlayStation, il cui nome non a caso ha una valenza assoluta: Vita. Arriverà nei negozi di tutta Europa il prossimo 22 febbraio, questa consolle portatile iperdotata che vuole allargare, e non poco, il raggio d'azione dei dispositivi per il gioco e l'intrattenimento. E pochi giorni fa, a Londra, PS Vita è stata mostrata nel dettaglio ad un nutrito gruppo di giornalisti provenienti da tutto il continente, perfettamente operativa e con vari giochi già disponibili. Uno sforzo mediatico, quello di Sony, che diventa più comprensibile rifacendosi proprio all'assunto di partenza. Dal successo o meno della consolle dipenderanno molte cose, con ricadute a pioggia su un gigante che sta attraversando un periodo non facile, dove le sue trimestrali in rosso che si intrecciano con le generali difficoltà dell'economia e quelle del Giappone post tsunami. Ma c'è di più, perché l'operazione Vita andrà ad incidere su un mercato, quello dell'intrattenimento in mobilità, tanto ricco ed in espansione quanto selvaggio nella sua competizione, dove si fa persino fatica ad identificare tutti i contendenti.

Psv2Per capire la vastità e la durezza del campo di battaglia si può partire proprio dalle "esagerate" caratteristiche di PS Vita. Una consolle portatile, si è detto, ma trattasi di definizione riduttiva, anche se il prezzo dell'oggetto, dai 250 ai 300 euro, non si discosterà molto da quello che avevano al lancio i più recenti prodotti per l'intrattenimento in mobilità. A fare la differenza, in questo caso, ci sono sia le modalità costruttive che le conseguenti funzionalità. Innanzitutto lo schermo dell'apparecchio, non solo molto ampio con i suoi 5 pollici ma anche touch, il che aggiunge tutta una serie di variabili nella modalità ludica. La grande fluidità delle immagini, che abbiamo constatato anche alle prese con videogiochi dalla grafica molto complessa, deriva poi dal notevole "motore" interno, un processore a quattro core che non sfigurerebbe all'interno di un buon pc domestico. E se le dimensioni di PS Vita non sono molto maggiori del precedente modello, la PSP, la sua dotazione esterna è stata implementata, con più tasti di controllo e la presenza di ben due fotocamere, frontale e posteriore, utilizzabili per foto e filmati nonché per ulteriori attività ludiche. Un capitolo a parte merita la connettività: non solo la consolle si può collegare ad una rete Wi-Fi o a dispositivi Bluetooth, ma nella sua versione top dispone anche del GPS e dell'alloggiamento per una SIM telefonica che permette di connettersi ad Internet da qualunque luogo.

Dunque, così potente e con uno schermo vicino a quello di un tablet, connessa come uno smartphone, che cosa vuole veramente essere PS Vita? La risposta è che Sony l'ha fatta così per fronteggiare avversari che non si aspettava di avere, appunto gli smartphone e i tablet. Il mercato plurimiliardario dei videogiochi sta cambiando faccia, a scapito delle tradizionali consolle portatili ed a beneficio dei cosiddetti telefoni intelligenti nonché dell'iPad e dei suoi fratelli. Infatti, fra le miriadi di applicazioni a disposizione dei possessori di smartphone e tablet ci sono anche giochi in straordinaria quantità, magari non così sofisticati come quelli messi a punto per le consolle ma comunque divertenti e, soprattutto, a basso costo. E probabilmente sarà proprio la leva del prezzo a decidere il destino di Vita. Più potente e versatile dei suoi nuovi concorrenti (permette persino di confrontarsi con un avversario che utilizza la PlayStation 3 domestica), la nuova creatura di Sony non è molto costosa di suo, ma bisognerà vedere che tipo di esborso richiederanno i giochi dedicati, decine dei quali sono stati mostrati o annunciati durante l'evento londinese. Senza dimenticare che nel caso del modello Vita con SIM a fare la loro parte ci saranno pure gli operatori telefonici, a cominciare da Vodafone che avrà l'esclusiva nel periodo di lancio con tariffe ancora da definire.
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MeshNet, una rete alternativa contro la censura

Più di diecimila persone si danno appuntamento su Reddit per creare una nuova Internet, non controllabile da governi e multinazionali

Se la Rete così com'è non piace più, se ne fa un'altra. Lo Stop Online Piracy Act (Sopa) al momento in discussione alla commissione Giustizia della Camera degli Stati Uniti, è un provvedimento che minaccia di ridefinire pesantemente i confini di ciò che è lecito e ciò che non lo è sul Web. Mettendo fuori legge lo streaming di contenuti protetti da copyright senza autorizzazione (ciao ciao, YouTube), consentendo ai provider di agire in proprio per rendere inaccessibili siti che si ritiene ospitino materiale piratato, vietando ai motori di ricerca di indicizzare tali pagine e molto altro ancora.

Come prevedibile, il Sopa ha suscitato le reazioni di molti gruppi di attivisti per le libertà digitali e di semplici cittadini, che temono gli abusi – leggi censura preventiva – che potrebbero derivare dall'applicazione di un simile decreto. Alcuni di essi, dato per persa la battaglia per mantenere libera questa Rete, hanno deciso di dedicarsi a costruirne un'altra; sul popolare sito di dibattiti Reddit, è nato perciò il progetto Darknet, che ha raccolto in pochi giorni più di 10.000 iscritti.

L'idea è semplice e riecheggia in qualche modo i progetti anti-censura promossi da diverse Ong occidentali, e dallo stesso governo Usa, per consentire alla popolazione di scambiarsi informazioni in regimi dove l'accesso a Internet è limitato: creare un network decentralizzato e anonimo che la censura non possa oscurare in blocco, perché ciascun nodo è indipendente dall'altro e, anche chiudendone uno, la struttura complessiva rimane attiva.

I vari punti di accesso sarebbero collegati fra loro per mezzo della tecnologia wireless, e la crescita della Rete parallela dovrebbe avvenire in due fasi: nella prima si creeranno delle “isole” indipendenti che però poggeranno, per la connessione a Internet, sulle infrastrutture esistenti: con l'espansione della community, la Darknet diverrà sempre più autonoma, fino a staccarsi, come un continente alla deriva, dal blocco principale.

Il progetto Darknet, o MeshNet come è stato ribattezzato in seguito, in realtà è nato già più di un anno fa, per iniziativa di un diciassettenne del Vermonet, Chris Bresee, ma è rimasto in gran parte lettera morta fino a che i progressi nell'approvazione del Sopa non hanno cominciato a suscitare allarme in molti internauti americani. “Il punto - sottolinea Bresee - è che la gente non ha fiducia nel governo. Noi vogliamo creare qualcosa che appartenga più alle persone che a qualsiasi azienda o governo. Vogliamo un'Internet che non dipenda dai capricci di nessun gruppo”.
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Facebook, Microsoft, Aol & c. Ecco come aprono alla polizia


Crypton, il sito concorrente di Wikileaks, mette online decine di documenti, molti dei quali riservati, che rivelano come le forze dell'ordine hanno accesso alle informazioni del sociali network. Sia in modo diretto che indirettamente

TRENTATRE' documenti, molti dei quali riservati, che spiegano come la polizia riesca ad avere accesso alle informazioni degli utenti di Facebook o dei servizi forniti da aziende quali Microsoft e Aol. Quali dati sia possibile ottenere e, soprattutto, per quanto tempo questi vengano conservati nei server dei giganti informatici Usa. Ma ci sono anche delle guide su come "estrarre" i dati dal Pc (o dall'iPhone) di una persona oggetto di indagine. Veri e propri manuali per lo "spionaggio" poliziesco, con metodi assolutamente legali, che riguardano appunto individui sospettati di aver commesso reati, e sulle cui tracce si muove la polizia, alla ricerca di prove. Dalla pedofilia alle minacce di morte, ma anche alle più diffuse truffe.

Documenti oggi reperibili  -  oltre che nella community di scambio digitale di "The Pirate Bay" - suCryptome.org 1, il sito concorrente di Wikileaks, creato nel 1996 da John Young, architetto in pensione che, in questi 15 anni, ha raccolto 65mila file. Sfidando spesso il governo ma anche alcune aziende statunitensi che, in più di una occasione, hanno cercato di far sparire dal web il suo archivio on-line. Per questa raccolta, Cryptome si è servito degli ultimissimi documenti, relativi ad Aol, Blizzard e Microsoft, resi disponibili la scorsa settimana dalla rete di attivisti "Anonymous" (le informazioni su Facebook provengono, invece, da PublicIntelligence.net 2, altro sito simile a Wikileaks).

Già nel 2010, Young si era scontrato con la Microsoft, per aver analogamente diffuso le stesse procedure riservate alle forze di polizia per entrare in possesso dei dati degli utenti: in quell'occasione l'azienda di Redmond chiese la rimozione del materiale, il sito venne anche oscurato, ma alla fine tornò on-line.
Per alcuni tipi di accesso ai dati, la polizia può aver bisogno di un mandato di perquisizione oppure di un'istanza del tribunale, anche se, generalmente, basta una citazione in giudizio. Tutto cambia, invece, quando ci si trova di fronte ad un'emergenza, più o meno grave: di fronte ad un rischio concreto di morte o una minaccia fisica, le informazioni possono essere ottenute in tempo reale, anche solo facendo una telefonata al fornitore di servizi. La guida stilata da Facebook ("riservata" e "destinata esclusivamente alle forze di polizia") spiega, passo per passo, come arrivare ad ottenere i dati personali di un utente o di chi gestisce e fa parte di un gruppo sotto indagine. Nella richiesta scritta si deve fornire agli uffici di Facebook, via mail o via fax, l'id numerico dello user (reperibile nell'url del profilo), e ogni altro dato noto. La risposta si ottiene via e-mail o attraverso un Cd-rom, entro sei settimane (minimo due). I log con gli IP (vale a dire il registro delle connessioni effettuate dall'utente con i relativi IP), secondo una versione di questa guida aggiornata al 2008, verrebbero mantenuti per un periodo di 90 giorni.

Si possono conoscere, oltre all'e-mail e al cellulare della persona, il giorno in cui è stato creato l'account, gli accessi più recenti (si parla di "2-3 giorni" antecedenti la richiesta), oltre ovviamente ai log con gli IP. Dopo la pubblicazione on-line di queste linee-guida, Facebook ha deciso di caricare  -  visibile a tutti  -  una versione di questo documento aggiornata al 2011 (ma senza spiegare per quanto tempo conservi i file log con gli IP: un portavoce dell'azienda, interpellato dal sito Cnet, non ha voluto rispondere alla domanda).

Più chiaro, per quanto riguarda i log degli IP, il manuale che riguarda la casa produttrice di videogiochi Blizzard (nota per il suo "War of Warcraft"): questi vengono conservati a tempo "indeterminato". Nessun archivio, invece, relativo alla posta inviata o a quella cancellata dagli utenti. La polizia, però, può richiedere a Blizzard di conservare una copia di tutti i messaggi di un dato utente, per un periodo di 90 giorni, prorogabile di ulteriori 90.

Capitolo Microsoft: secondo il documento presente sul sito Cryptome (la versione è del 2005), i file con gli IP degli account di posta Hotmail vengono trattenuti nei server per 60 giorni; nessun log, invece, per le conversazioni nelle chat di Msn e sul sistema di messaggistica istantanea (ma su questo punto l'azienda potrebbe aver cambiato la policy). AOL, invece, dichiara di preservare i log con gli IP dei messenger per 90 giorni; i dati degli internauti sono mantenuti fino a 6 mesi e le e-mail per un tempo variabile (la posta letta e quella inviata per 30 giorni, quella finita nel cestino per 24 ore). Lassi di tempo che, viene specificato nel documento, "possono essere soggetti a modifiche, senza preavviso alcuno". Per le emergenze, c'è una linea telefonica dedicata da AOL alle forze dell'ordine, che hanno bisogno di ottenere le informazioni nel minor tempo possibile.

Sul sito di Cryptome è anche presente un manualetto, firmato da un detective, che illustra ai poliziotti che indagano su una persona che si è servita del messenger di Yahoo!, come recuperare dal computer tutte le conversazioni passate, anche quando si è disabilitata la funzione che prevede la creazione di un log delle chat. In un'altra guida giudiziaria si spiega come "leggere" tutte le informazioni presenti in un iPhone, con indicazioni per gli agenti su come muoversi, ad esempio, per accedere alle informazioni contenute in un telefono protetto da password, oppure ottenere  un elenco completo di sms e foto - anche se cancellati dall'utente - password digitate ma anche voci ormai eliminate alla rubrica.
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Il 2012 sarà l'anno di Android in azienda?


Il 2012 sarà l'anno di Android in azienda?Il 2012 sarà l'anno di Android in azienda?
È una delle (tante) priorità sul tavolo dei chief information officer, di coloro che decidono su quali tecnologie puntare (e come) per riorganizzare processi aziendali ed infrastrutture informatiche nel segno di maggiore flessibilità ed efficienza. La tendenza, che anni fa gli analisti della società di ricerca Gartner battezzarono "consumerization" dell'It, a utilizzare dispositivi personali come smartphone, notebook o tablet dentro le imprese per svolgere mansioni di business è ormai acclarata e in questo scenario rientra l'adozione di device basati su Android, la piattaforma operativa mobile di Google.
Il 2012, si chiedono oggi più che mai (visti i risultati ottenuti dai terminali androidi sul mercato) gli addetti ai lavori, sarà l'anno di Android in ambito enterprise? Il software di Google, in altre parole, si appresta a invadere le grandi multinazionali sfruttando la prevista definitiva esplosione del fenomeno della consumerizzazione? Esaminando la questione dal lato degli utenti, e quindi degli addetti aziendali, la risposta è quasi scontata: il numero di dipendenti che chiede a gran voce di poter usare i propri iPhone, iPad e gli smartphone e i tablet Android continua a crescere, così come la convinzione (estesa ormai anche a molti Cio) che proprio grazie a questi strumenti le produttività possa aumentare a un ritmo superiore rispetto a quella garantita dai tradizionali prodotti enterprise.

A detta della stessa società, la percentuale di dispositivi basati sul sistema operativo di Google è destinata a superare quella dei prodotti della Mela e questo perché nel corso del 2012 aumenterà la propensione al cosiddetto "deplyment" di soluzioni androidi, con picchi previsti al rientro dalle vacanze natalizie e uno nella seconda metà dell'anno.L'ostacolo alla penetrazione delle tecnologie digitali personali in azienda, premessa la necessaria opera di integrazione fra le piattaforme mobili portate in dote dagli addetti e i sistemi esistenti, è di fatto uno: la sicurezza dei dati e delle applicazioni cui gli utenti accedono tramite i loro dispositivi, e Android in questo senso è tacciato di essere il software più esposto al contagio dei malware. Eppure le grandi aziende (americane) che hanno già intrapreso il cammino per portare smartphone e tavolette dentro gli ambienti informativi sono già migliaia e stando alle indicazioni fornite dal provider Usa MobileIron la scelta è caduta in modo paritetico sulle soluzioni mobili di Apple (secondo cui nove su dieci delle compagnie della Fortune 400 stanno già implementando o testando iPhone e iPad) e quelle targate Android.
Gli smartphone e i tablet con a bordo il software di Mountain View che entreranno a far parte della dotazione tecnologia aziendale dovranno però esibire avanzate funzionalità di sicurezza, dalla capacità di crittografare i dati a quella di configurare e-mail da remoto, dal disporre di password per bloccare e cancellare i dati alla possibilità di gestire unicamente l'installazione solo di applicazioni certificate dall'azienda. Poi sta al comportamento dei singoli utenti, in relazione alle policy di security definite da Cio e responsabili It, evitare che l'aumento dei malware e degli attacchi scagliati contro i dispositivi mobili creino pericolosi buchi nel sistema.

Ecco il navigatore Gps con Facebook e Twitter



I social network arrivano anche sui navigatori satellitari per rendere più "social" il viaggio. Ci ha pensato TomTom con il nuovo Go Live 1005 World, equipaggiato con le versioni eddicate che Twitter, TripAdvisor ed Expedia. A cosa servono? Semplice ma efficace: non solo a condividere con gli amici le tappe del viaggio con i tweet in diretta (con messaggi pre-impostati), ma anche, e soprattutto, per scegliere dove andare seguendo i feedback pubblicati dagli utenti. Questo lo scopo di Expedia e TripAdvisor, presenti all'interno dei servizi connessi Live Search & Go, per leggere le recensioni su punti di interesse e scoprire informazioni utili sulle località prescelte come meta. Nella fattispecie, sono tre "app" sviluppate espressamente per la piattaforma del produttore olandese, che vanno a estendere l'attuale offerta nella quale spicca l'ottimo HD Traffic capace di prevedere con efficacia gli eventuali blocchi presenti su autostrade e su tutte le vie di comunicazione. Il prezzo del Go Live 1005 World è di 349,90 euro, comprende le mappe di Europa, Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Sud-Est asiatico e Africa Meridionale nella memoria da 8 GB. Prevede anche la promozione Telepass, ovvero un voucher di 50 euro di pedaggi e canone Telepass Premium. Questo è il modello di punta della collezione TomTom, non è però l'unico a vantare i servizi Live. A fronte di questo "gigante" con display da 5 pollici, c'è la versione "compatta" Go Live 820 con pannello da 4,3" e mappe europee (240,99 euro). L'edizione 825 con schermo da 5 pollici è disponibile a 261,16 euro. Ma non è ancora finita, perché c'è anche la serie Via con i modelli 120 e 125 improntati sull'estrema semplicità di utilizzo, mentre gli Start 20 e 25 rappresentano il miglior compromesso tra prezzo e prestazioni. L'attività di TomTom non si ferma ai Pnd, va oltre e tocca smartphone e tablet grazie all'app ufficiale per iPhone e iPad. La release 1.9 dell'applicazione scaricabile dallo Store di Apple (a partire da 49,99 euro) prevede tutte le funzioni dei navigatori satellitari, comprese quelle connesse. Mentre per le moto è prevista la gamma Rider con prezzi da 251 euro. Infine, il nuovo orologio Nikie-TomTom è l'accessorio perfetto per gli sportivi perché abbina la tecnologia dell'azienda olandese alle funzioni della piattaforma Nike+. Il dispositivo si indossa e fornisce indicazioni sull'attività in corso, come per esempio la corsa, attraverso effetti sonori, sfide motivazionali, promemoria e indicazioni su distanze e tempi. Con il software abbinato al Nike+ SportWatch GPS powered by TomTom è possibile configurare gli allenamenti, memorizzare le informazioni fino a 50 giri (semplicemente toccando lo schermo) e con la nuova release scaricabile come aggiornamento è stato migliorato l'accesso alle funzioni più utili. Le opzioni disponibili per i runner sono davvero tante, una su tutte la possibilità di interagire direttamente con le scarpe di Nike e di scaricare i dati sul computer attraverso la porta Usb. Il prezzo di questo orologio da polso, peraltro dal design modaiolo, è di 199 euro.
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lunedì 28 novembre 2011

Tablet: Motorola pensa alle aziende con ET1

Motorola Solutions, leader mondiale nella fornitura di soluzioni per le comunicazioni mission-critical e di prodotti/servizi dedicati a imprese ed enti governativi, ha annunciato oggi l’introduzione sul mercato di ET1, il primo dispositivo nella categoria emergente di Tablet di classe enterprise, progettato per svariati mercati verticali. Un nuovo tablet di Motorola rivolto alle aziende, ai professionisti e a tutto il mondo del business.
L’ET1 è dotato di un display a colori da 7 pollici Gorilla GlassTM, pensato per applicazioni rivolte ai consumatori, e con la cornice dello schermo che può essere personalizzata secondo le specifiche del marchio del retailer. Il suo sistema operativo èAndroid 2.3.4 Gingerbread, migliorato con funzionalità Enterprise, e potrà contare sul supporto di un processore Texas Instruments OMAP4 dual-core da 1 Ghz, 1 GB di Ram, 4 GB di memoria interna, fotocamera posteriore da 8 Megapixel in grado di registrare video in HD a 720p e di leggere codici a barre per acquisire interi documenti, fotocamera anteriore adatta per le videochiamate, USB, HDMI e batteria rimovibile da 4260 mAh.
Il device è, inoltre, in grado di resistere all’acqua e alla polvere. Le sue dimensioni sono 130.5 x 224 x 25 millimetri mentre il suo peso è di 630 grammi. Il tablet ha molte applicazioni preinstallate utili per l’utilizzo business e può essere condiviso con altri utenti mantenendo un’esperienza personalizzata per ogni utente secondo i suoi ruoli o compiti stabiliti. Purtroppo, ancora non è stato comunicato il prezzo con il quale il Motorola ET1dovrebbe arrivare entro fine anno ma, le voci che troviamo sul web, indicano un prezzo inferiore ai 1.000 $.

HTC Ville, Il più Sottile Smartphone HTC

Vi ricorderete sicuramente di questo articolo del nostro Andrea dove veniva annunciato un nuovo terminale di casa HTC che dovrebbe arrivare all’inizio dell’anno con a bordo Ice Cream Sandwich chiamato HTC Ville , ora grazie a Pocketnow arriva la prima immagine e la notizia che sarà il piùsottile smartphone HTC in commercio. Soli 8,49 mm lo portano sull’olimpo della snellezza e danno un’idea del lavoro di sviluppo e miniaturizzazione svolto specie se si pensa all’hardware che contiene: Processore dual-core da 1,5ghz display da 4,3 pollici qHD fotocamera da 8 megapixel Davvero niente male, una curiosità che si nota dall’immagine e per tornare nell’argomento di questo editoriale , è la presenza dei quattro classici tasti hardware al fondo del display, nonostante vi sia nativamente Ice Cream Sandwich, sarà legato al fatto che all’interno vi è la famosissima interfaccia Sense che dovrebbe arrivare alla sua versione 4.0?

domenica 27 novembre 2011

Philips annuncia il 273G, un monitor Full HD 3D da 27″


Philips ha un annunciato il suo primo monitor 3D MAX, denominato 273g. Trattasi di uno schermo con diagonale da 27 pollici con tecnologia 3D MAX che si riferisce, per l’appunto, alla compatibilità con contenuti video stereoscopici tramite occhiali attivi.
Il suppoto al 3D viene garantito attraverso i due ingressi HDMI posteriori che servono anche input per PC. Il monitor offre anche una porta D-SUB (VGA).
Il 273g prevede un pannello LCD TN con retrolliminazione LED Edge, risoluzione di 1920×1080 pixel e tempo di risposta pari a 2 ms (G2G). Philips ha preannunciato anche la presenza della funzionalità di conversione da 2D a 3D.
Il Philips 273g sarà disponibile nel mese di gennaio 2012 per 499 Euro, con un paio di occhiali attivi 3D inclusi nella confezione.
Per ulteriori informazioni sulle specifiche tecniche: elenco specifiche