venerdì 9 dicembre 2011

Trasformare un cellulare in una console da oggi è possibile

OnLive, leader del mercato del “cloud computing” sbarca su smartphone
Basta giochi come Snake o Tetris sul telefonino. Presto potremmo giocare con il meglio disponibile sul mercato in tema di videogiochi, come “Batman: Arkham City”, direttamente sullo smartphone. Una promessa ambiziosa quella di OnLive, il primo servizio di videogiochi “cloud computing”, cioè videogiochi potenti “a noleggio” alloggiati su piattaforme server e disponibili attraverso la rete e programmi di interfaccia direttamente scaricabili da internet. In pratica questo nuovo servizio, disponibile per ora solo negli Stati Uniti e nel Regno Unito, permette di giocare sul proprio telefonino titoli importanti del panorama video ludico.

Applicazioni quelle di OnLive, società fondata nel 2002 da Steve Perlman, che potenzialmente possono trasformare in console portatili ben 500 milioni di telefonini ed entrare nelle tasche di un pubblico di giocatori diverso da quelli incalliti che preferiscono sempre le vecchie console, o meglio ancora un Pc o un Mac potentissimo per avere il massimo delle prestazioni, a costi considerati vertiginosi per altre fette di pubblico.

Una tecnologia lanciata nel 2010 per Pc e Mac che prevede una licenza a scadenza, utile per giochi che hanno “un inizio e una fine” che una volta terminati vengono abbandonati in un cassetto, come Final Fantasy, ad esempio, e che può rendere un normale pc potente quanto una moderna console risparmiando considerevolmente rispetto all’acquisto tradizionale del gioco.

Tutto bene quindi, a parte il fatto che il servizio…non funziona! Secondo il sito specializzato Techcrunch: «I titoli sono giocabili, ma sempre con una certa lentezza, anche con una buona connessione Wi-Fi». In pratica l’infrastruttura di rete della telefonia mobile non riesce ancora a trasportare nei tempi giusti, e quelli dei videogiochi sono i più veloci dell’informatica, il flusso di dati necessario a rendere il prodotto godibile e reattivo. Inoltre il servizio manca di alcune licenze considerate fondamentali per il pubblico degli appassionati come  “Call of Duty : Modern Warfare 3”, dell’Activision.

Per quanto riguarda l’Italia questo tipo di servizio sembra ancora lontano in un mercato, quello dei videogiochi, dove il concetto del “noleggio” è soppiantato prevalentemente dalla pirateria, che è poi la base del successo di vendite della prima Play Station e oggi dell’XBox. Staremo a vedere.
via

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