martedì 27 marzo 2012

Sony si lancia nei Chromebook, Google al lavoro per migliorarli


Per il momento, e per lo meno sotto l'aspetto delle vendite, non sono certo il prodotto meglio riuscito dalle parti di Mountain View. IChromebook, i portatili basati sul sistema operativo di Google e pensati per operare completamente o quasi nella cloud non hanno trovato fino a oggi particolari entusiasmi presso l'utenza, consumer o aziendale che sia.
Il colosso californiano, stando a quanto riferiscono alcuni autorevoli blog tecnologici, sarebbe quindi al lavoro per dare nuova spinta al progetto rendendo compatibili i portatili con a bordo la propria piattaforma software anche con processori a tecnologia Arm. Quali i possibili vantaggi derivanti da questo cambio nel motore? Maggiore autonomia delle batterie rispetto a quella garantita dagli attuali chip Atom di Intel e, dicono i bene informati, anche generalizzate migliori prestazioni della macchina.
Gli ingegneri di Google, in particolare, starebbero già testando il system on chip Exynos 5250 di Samsung (l'unica azienda, con Acer, che da subito ha scommesso sul progetto dei Chromebook) nell'ambito di un nuovo prodotto - non è chiaro se si tratti di un notebook, di un tablet o addirittura di un desktop - il cui nome in codice è Daisy. Il processore in questione, appartenente alla famiglia Arm Cortex-A15, avrebbe dalla sua i plus dichiarati la tecnologia di processo a 32 nanometri e una velocità massima di clock di 2 GHz.
Sui Chromebook, intanto, ci ha lavorato con molta attenzione in questi mesi anche Sony, visto e considerato che l'azienda nipponica ha già presentato tutta la documentazione del Vaio VCC111 alla Federal Communications Commission), in cui sono contenute immagini e particolari inerenti un nuovo notebook che sfrutta per l'appunto il sistema operativo di Mountain View e un processore Arm Cortex A9 a basso consumo, il Soc Tegra T25 250 dual-core da 1.2 GHz di Nvidia.
Le caratteristiche tecniche di base del nuovo nato di casa Sony sono lo schermo da 11.6 pollici, la connettività Wi-Fi e la presenza di una più che discreta gamma di interfacce, e cioè doppia porta Usb, uscita Hdmi e slot per schede Secure Digital.
Altro tassello fondamentale di questo nuovo portatile motorizzato Google dovrebbe quindi essere la presenza di un windows manager dedicato per Chrome Os, e cioè Aura (attualmente ancora in fase di sviluppo), che di fatto annulla il concetto di software completamente eseguibile solo via browser Web per dare all'utente la possibilità di interagire con esso attraverso il tradizionale modello delle finestre.

I Chromebook, insomma, sbarcati sul mercato lo scorso anno dopo l'anteprima del prototipo Cr-48 esibito pubblicamente da Google, si apprestano a un consistente aggiornamento per tentare di ritagliarsi uno spazio vitale al cospetto di ultrabook (i portatili di nuova generazione cui ha dato il làIntel) e i tablet. Con il cambio in corsa di processore e sistema operativo i limiti evidenziati da molti circa la mancanza di applicazioni preinstallate e di uno spazio di archiviazione fisico a bordo del portatile sarebbero probabilmente meno importanti. E il Vaio di Sony, di cui è possibile aspettarsi l'annuncio ufficiale alla Google I/O conference in calendario a giugno, potrebbe essere il primo esemplare della nuova ondata di Chromebook.

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