mercoledì 10 luglio 2013

La sfida, il momento dell’hardware


Gli occhiali e i pc marcati Pixel, una «console» per giochi
E soprattutto la televisione


Dici Google e pensi al motore di ricerca. In fin dei conti non è solo il servizio più noto dell’azienda di Mountain View, ma anche quello da cui viene la stragrande maggioranza del fatturato, grazie alla pubblicità con Ad-Words (il 96% delle entrate, nel 2011). Ma entro pochi anni Big G potrebbe diventare anche una potenza dell’hardware, inondando di prodotti fisici i mercati. Il lancio dell’ambizioso Moto X da parte della controllata Motorola sarebbe infatti solo il primo tassello di una strategia di respiro ben più ampio.
Google in verità ha già più di un piede nel mondo dei device. E non ci riferiamo solo al fatto che il suo Android è il sistema operativo che fa funzionare il 75% degli smartphone e il 56% dei tablet venduti nel 2013. Da tempo il colosso fondato da Page e Brin ha la sua linea Nexus.
Rari flop
Una famiglia di oggetti — inaugurata tre anni fa con il flop commerciale del Nexus One — che nel 2012 è decollata in termini di vendite e interesse grazie a prodotti come il Nexus 4 (telefono) e il Nexus 7 (tablet). Il segreto è un rapporto qualità-prezzo molto competitivo, sulla scorta di quanto fa Amazon con i suoi Kindle Fire. Ma l’approccio di Google al settore finora è risultato ancora deficitario, a tratti dilettantesco. Il Nexus 4 è arrivato solo da poche settimane in Italia, circa 6 mesi (un’era geologica, per il mercato smartphone) dopo il debutto in America. E nei Paesi dove è stato venduto online attraverso il Play Store la domanda iniziale ha superato di gran lunga l’offerta, creando intasamenti sullo store virtuale e malcontento tra gli appassionati.
Le cose dovrebbero cambiare. Pian piano, Google sta piazzando le sue pedine in tutti i settori. Tra i pc ci sono i Chromebook, il cui capofila, battezzato Pixel, ha incantato per design e caratteristiche tecniche, benché rimanga un prodotto di nicchia (costa 1.300 dollari).
Il piccolo schermo
L’obiettivo più ambizioso però resta entrare nei salotti di tutto il mondo. Sta ritentando con la sua Google Tv (mai decollata), grazie ad accordi con produttori come Lg, Sony, Samsung e Vizio. I rumor parlano di una nuova versione del Nexus Q, un avversario della Apple Tv dal design avveniristico (una piccola sfera che sembra uscita dal film Matrix), presentato nel 2012 ma mai entrato di fatto in commercio: uno dei fallimenti più emblematici dell’approccio di Google al mondo dell’hardware.
La voce, riportata dal Wall Street Journal, che ha destato più sensazione è però l’ipotesi di una console per videogiochi targata Big G. La piattaforma c’è già (Android), le app ludiche non mancano e c’è chi ci sta già provando, come la start-up Ouya, che vende a 99 dollari una «scatoletta» da piazzare sotto il tv. Una mossa di Google a un prezzo simile potrebbe essere dirompente per il settore, anche se molti analisti restano scettici sulla veridicità dei rumor.
Le avanguardie
E poi c’è il filone d’avanguardia dei wearable devices, la tecnologia da indossare: dei Google Glass si sa già tutto, prezzo e data di uscita a parte.
Mountain View non sembra dunque volersi sottrarre a un destino da azienda con un’integrazione verticale hardware-software. Prefigurando un corpo a corpo più serrato con la rivale Apple, ma anche rapporti tesi con quelli che oggi sono partner privilegiati come Samsung. Il gigante coreano da tempo punta tutto sul marchio Galaxy, nascondendo nelle note a pie’ di pagina il fatto che si tratti di smartphone e tablet Android. Un ipotetico passaggio al sistema Tizen, sviluppato in casa, sembra però rinviato, anche se la mossa — benché azzardata — non sia del tutto esclusa in un prossimo futuro.
Da parte sua l’azienda di Cupertino resta solitaria a reggere la bandiera dell’esclusività: un solo sistema operativo che gira su un hardware ben preciso con il marchio della Mela argentea sopra. Con la volontà di rispondere ai Google Glasses e alle Google Tv con nuove categorie di prodotto. Un’esigenza imprescindibile per Apple, obbligata a innovare per difendere il valore del brand. Ce n’è bisogno considerato che tra la telefonia e i tablet ora impera un’evoluzione costante ma lenta, incapace di soddisfare azionisti e pubblico alla ricerca di novità che facciano epoca come ai tempi di iPod, iPhone e iPad.
La recente assunzione come vice presidente di Paul Deneve, ex ceo di Yves Saint Laurent, per «progetti speciali» non meglio specificati potrebbe avere a che fare proprio con il filone delle tecnologie da indossare. Che si tratti del fantomatico orologio iWatch o di altro. Così come gli accordi commerciali raggiunti con Hbo, Espn e Time Warner hanno rinfocolato le voci di una iTv, di cui si parla da anni ma che finora Tim Cook non mai svelato.
Dopo l’estate alcuni sipari si apriranno, svelando le direttrici della sfida tra colossi nel prossimo futuro.

2 commenti:

  1. Is Blockchain account showing issues and this time the reason is two-factor authentication? Blockchain 2fa was introduced to secure the account from online threats. Therefore, to deal with this error as soon as possible, you can talk to the team of professionals by calling on Blockchain Support Number which is functional and every user who faces error can connect with the team and avail answers. You can be relaxed as all your issues will be fixed by the team immediately without wasting any time.
    Website: https://www.cryptowalletsupport.com/blockchain-support-phone-number/

    RispondiElimina
  2. Do you need help and support to focus more on your business or personal space by eliminating the errors that create hindrance with Bithumb software? If yes, why to take so much time in pondering about the answers, when you easily can avail the best possible solutions at your place by dialing Bithumb customer support which is active 24/7. The professionals are always at your doorsteps and have on the spot solutions to every query. You can talk to them anytime and get the best solution related to errors that bother you and hamper your work.

    RispondiElimina