Parte in Italia il sito francese Deezer, nel mondo conta 20 milioni di utenti | |
Chi di voi scarica ancora le sue canzoni preferite alzi la mano. Da qualche tempo gli hard disk degli appassionati di musica si sono svuotati a favore dell’ascolto in streaming, più veloce e immediato e utilizzabile anche per dispositivi che non hanno grandi memorie di massa, come IPhone e Netbook, a patto di possedere una connessione internet affidabile. Se n’è accorto Deezer, sito di streaming musicale on-demand da 20 milioni di utenti, che da domani sarà attivo anche in Italia con il suo catalogo di oltre tredici milioni di brani. Nato in Francia nel 2007 vuole scardinare la regola base di molti dei suoi competitor, Itunes su tutti, nati principalmente per il download. «È una rivoluzione, possedere un file non è più necessario. - spiega all’Ansa Axel Dauchez, amministratore delegato di Deezer - Nel giro di pochi anni il download tradizionale scomparirà e noi abbiamo creato una soluzione per poter accedere facilmente a un numero praticamente illimitato di brani grazie ai contratti che abbiamo siglato con centinaia di etichette discografiche, incluse le quattro major Sony, Universal, Emi e Warner. Tutta musica che, grazie a un accordo con Facebook, i nostri utenti potranno condividere in rete». L’Italia, tristemente famosa per il download pirata, è considerata un ottimo mercato per questo servizio più economico e fruibile: «Per noi le condizioni del mercato italiano sono le migliori - spiega Dauchez - visto che i prezzi dei cd sono molto alti e la pirateria è molto diffusa. Quindi c’è ampio spazio per un servizio legale a basso costo come il nostro, che punta a valorizzare molto gli artisti locali e in Italia ce ne sono tantissimi di ottima qualità». In effetti in questi anni lo streaming e i social network hanno permesso la diffusione di tanta musica indipendente, che è riuscita a ritagliarsi ampie fette di pubblico. Per citare un caso su tutti possiamo ricordare il successo su YouTube della giovanissima Claudia Megrè e la sua “Dimmi che”, che oggi conta oltre 69mila visualizzazioni. Bisogna ricordare però che i anche i canali “pirata” di streaming si stanno diffondendo a macchia d’olio, con tanti contenuti multimediali inseriti da utenti privati, in barba ad ogni legge sul copyright, in un ambiente, quello della rete, che difficilmente le major riescono a controllare dall’alto. Staremo a vedere se Deezer riuscirà a trovare il suo mercato. via |
lunedì 19 dicembre 2011
Download sempre più out, la musica si ascolta in streaming
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