giovedì 1 dicembre 2011

Supervista, arrivano le lenti a contatto bioniche

Funzionano come un computer. Possono proiettare mail e immagini direttamente nell'occhio. L'obiettivo è una super-tecnologia che permetta, ad esempio, a chi guida, di visualizzare il percorso o la velocità a cui si sta viaggiando.

Basterà mettersi seduti in un posto tranquillo, sbattere le palpebre e davanti agli occhi scorreranno le mail, i filmati di Yotube o tutto quello che si vuole consultare nell'infinito Universo Internet. Senza computer, senza schermo, senza telefonino... Anzi, il computer c'è, ma è tutto concentrato in un paio di lenti a contatto che proiettano le immagini direttamente nell'occhio. In più le superlenti daranno a chi le usa una vera «supervista»: infatti potranno funzionare come un telescopio, o magari per vedere perfettamente in condizioni di buio o penombra. Fantascienza? Macché, si può fare. Anzi, c'è un pool di studiosi che a questa straordinaria invenzione sta lavorando, con successo, da un bel pezzo e già le prime lenti sono state sperimentate. Gli scienziati che stanno lavorando al progetto hanno ancora un po' di strada da fare... ma di una cosa sono certi: la tecnologia è sicura e fattibile.

Tutti i dati sono stati pubblicati sul «Journal of Micromechanics and Microengineering». Il progetto è seguito in tandem dagli scienziati dell'Università di Washington, a Seattle, insieme ai ricercatori dell'Istituto di Aalto, in Finlandia. Insieme hanno già sviluppato un prototipo di lente a contatto in grado di funzionare esattamente come un computer. Il professor Babak Amir Parviz, giovane, ma tra i massimi esperti di bionanotecnologie, è lo scienziato a capo del progetto. Con la sua squadra ha realizzato un piccolo led incorporato in una lente a contatto. Inoltre i ricercatori hanno posizionato una micro-antenna intorno al bordo, collegando le due parti con un circuito in miniatura.

«Si tratta comunque di un sistema rudimentale, che non permette il flusso d'aria nell'occhio - ha detto Parviz, professore dell'Università di Washington - e la lente può essere indossata solo per pochi minuti». Ci sono anche altri problemi da risolvere, come per esempio trovare una buona fonte di alimentazione. Attualmente il prototipo creato può funzionare solo se ci si posiziona a pochi centimetri da una batteria wireless. Inoltre i microcircuiti sono sufficienti a supportare solo un diodo che emette luce. Comunque i primi test su questa innovativa tecnologia sono stati effettuati sui conigli e i risultati sono positivi, hanno affermato gli autori dello studio. Non c'è alcun effetto collaterale evidente e le lenti promettono di avere eccezionali potenzialità. Gli scienziati sono ora al lavoro per incorporare nella lente centinaia di pixel in più, per produrre immagini olografiche complesse.

L'obiettivo è una super-tecnologia che permetta, ad esempio, a chi guida, di visualizzare il percorso o la velocità a cui si sta viaggiando. In più le lenti potrebbero portare il mondo virtuale dei videogiochi a nuovi livelli, fino ad oggi impensabili. Potrebbero esserci applicazioni in tutti i campi, dall'intrattenimento alla medicina: si potrebbero persino fornire informazioni mediche, come i livelli di zucchero nel sangue di chi le indossa, attraverso il collegamento con dei biosensori. I dati compariranno semplicemente davanti agli occhi, grazie alla superlente computerizzata in grado di «proiettare» il flusso di informazioni e immagini direttamente nel campo visivo della persona. Potrebbe essere l'invenzione del secolo. Anzi, certamente lo sarà, perché, anche se i ricercatori non si sbilanciano e hanno ancora della strada da percorrere, su un punto concordano tutti: si può fare.

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