domenica 11 dicembre 2011

Yahoo: futuro incerto, scatta la fuga di cervelli


La società cerca di migliorare il clima di lavoro, ma non basta

. Da quando, a settembre, l’amministratore delegato Carol Bartz è stata licenziata e voci sulla vendita del gruppo, molti dipendenti hanno presentato le dimissioni in cerca di impieghi più sicuri
Yahoo non è più la stessa società di un tempo. Da quando, a settembre, l’amministratore delegato Carol Bartz è stata licenziata e voci sulla vendita del gruppo hanno iniziato a circolare nei corridoi degli uffici, molti dipendenti hanno presentato le dimissioni in cerca di impieghi più sicuri.

Il board di Yahoo, per limitare la fuga di cervelli, sta cercando di migliorare il clima di lavoro. Ogni martedì, per esempio, ha iniziato a servire la cena a chi si ferma a lavorare la sera. L’azienda cerca così di incentivare i dipendenti, che si lamentavano per gli orari serali del bar.
Le manovre di Yahoo per andare incontro al personale non si fermano qui. David Filo, cofondatore della società, ha incontrato alcuni dipendenti per aiutarli nei progetti in corso.

Questi tentativi di riconciliamento tra management e dipendenti, tuttavia, non bastano a limitare la fuga di cervelli. A sostenere questa tesi è Greg Cohn, che ha lasciato Yahoo in ottobre per avviare una società tecnologica. “I progetti innovativi non mancano a Yahoo”, ha spiegato Cohn al Wall Street Journal, “ma l’alone di incertezza provocato dalle indiscrezioni sulla vendita distrae i dipendenti”.
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