Dopo il caso Megaupload: il decollo dei mega-archivi su internet
Chiuso Megaupoload, arrivano altri a prendere il suo posto: è bloccato da quasi un mese il mega-contenitore per custodire video e documenti su internet. E risulta ancora inaccessibile il gemello Megavideo che permetteva di vedere film. L'Fbi aveva imposto i sigilli per violazione del copyright e riciclaggio. Ma, a poche settimane di distanza, gli utenti si sono riversati su altri spazi, attraverso le segnalazioni di link che circolano tra social network e blog. Procede di pari passo il contrasto alla pirateria.
Subito dopo il blocco di Megaupload e dei siti web simili, lo scambio di dati globale su internet è diminuito del 2-3%, come ricorda uno studio di DeepField Networks : la ricerca segnala chi sono i principali beneficiari che hanno accolto gli utenti in cerca di alternative. È un elenco che include PutLocker, MediaFire, NovaMov. In particolare, la conseguenza diretta è stata uno spostamento dell'accesso alle infrastrutture fisiche dagli Stati Uniti all'Europa, soprattutto verso l'olandese Leaseweb. I pirati hanno cambiato approdi: è più intenso, quindi, il traffico di informazioni tra le due sponde dell'Atlantico. Chi, però, non aveva condiviso materiali illegali su Megaupload attende ancora di sapere cosa accadrà: ad aiutarli è intervenuta un'associazione per la difesa dei diritti su internet, la Eff, attraverso l'assistenza legale offerta con MegaRetrieval.
Ma è uno scenario in evoluzione. Continua la denuncia da parte delle organizzazioni per la tutela del copyright. La Mpaa negli Usa difende i diritti delle case cinematografiche: ha annunciato un'azione legale contro Hotfile che, secondo l'accusa, favorisce la pirateria. L'effetto immediato del blocco di Megaupoald è stato un cambiamento nei regolamenti per gli archivi su internet, anche nelle versioni in italiano. Alcuni hanno preferito chiudere. Filesonic e Fileserve, ad esempio, permettono agli utenti di custodire i loro documenti, ma vietano la condivisione dell'accesso per altri: è quel meccanismo simile a un social network che ha contribuito al successo dei "cyberlocker", i depositi di musica, filmati e altri documenti raggiungibili attraverso internet. A non cambiare rotta sono stati, tra gli altri, Netload, RapidShare, Wupload. E sono emersi sotto i riflettori alcuni servizi, come Debrid, per abbonarsi a più archivi con un singolo pagamento, in modo da evitare sorprese inattese.
Ma le conseguenze arrivano oltre Megaupload e suoi simili. E riguardano altri spazi per la condivisione di video, audio e documenti: le reti "peer to peer". In Italia la più celebre è eMule. Nel mondo, invece, BitTorrent è arrivato a 150 milioni di utenti: di recente un tribunale svedese ha chiesto a un utente il pagamento di una multa di circa 900 dollari per aver archiviato 60 film scaricati attraverso il software per il file sharing. Come segnala TorrentFreak, i magistrati sono entrati in possesso del computer che aveva scaricato i video attraverso il network BitTorrent. Nelle scorse settimane i quattro fondatori di Pirate Bay, pioniere dello scambio di materiali pirata, hanno ricevuto una condanna alla detenzione e una multa per 6,7 milioni di dollari.
Nessun commento:
Posta un commento