sabato 11 febbraio 2012
Mediaplayer D-Link Boxee Box
Fra gli oggetti che più simboleggiano la portata della rivoluzione multimediale in corso spiccano i Mediaplayer, apparecchi capaci non solo di riprodurre contenuti audio-video di ogni genere, ma di interagire sia con una Rete domestica che con il Web. La fortuna di questi oggetti dipende da vari fattori: il prezzo, che come spesso capita nell'elettronica di consumo si é generalmente molto ridimensionato, la versatilitá, intesa soprattutto come la compatibilitá con il maggior numero di formati possibili, ed anche, perché no, il design, elemento che ha acquisito maggiore importanza con l'estendersi dell'offerta. Tutti fattori di cui D-Link ha tenuto debito conto nel mettere a punto il suo Boxee Box, un device che non passa inosservato già nel momento in cui lo si estrae dal suo imballo e che rappresenta una delle soluzioni più intriganti nell'ambito dei riproduttori multimediali.
Prima di avventurarci nella descrizione del prodotto, partendo dalle sue singolari forme, è bene soffermarci sulla sua particolare filosofia d'utilizzo, affascinante in termini generali ma un po' frustrante per noi utenti italiani. Il motivo, infatti, sta nella predisposizione per il Web dell'oggetto, caratteristica che ne moltiplica le potenzialità nei Paesi dove la banda larga consente adeguate velocità di download e di riproduzione in streaming. Elementi, quest'ultimi, la cui citazione spiega già le limitazioni a cui va incontro il Boxee Box nel nostro Paese, e da cui consegue la ridotta disponibilità di contenuti multimediali fruibili via Web. Ben altra storia negli Stati Uniti, dove dall'interfaccia del dispositivo si può accedere a robusti servizi di video on demand, compresi film in Alta Definizione, piuttosto che a serie televisive assortite e ad una marea di contenuti musicali. Tutto ciò, come vedremo, non è comunque motivo sufficiente per scartare a priori l'acquisto del prodotto D-Link.
Le forme, si diceva. Quelle del "Box" sono davvero inconfondibili. Una sorta di cubo mancato, con livrea nera e logo verde, che una volta poggiato su un piano offre profili asimmetrici da qualsiasi parte lo si guardi. Insomma, un oggetto che piace o non piace, senza vie di mezzo. Quel che invece merita un uniforme apprezzamento è la dotazione della connettività, concentrata sull'irregolare parte posteriore eccezion fatta per lo slot laterale destinato all'inserimento delle schede di memoria SDHC. L'unico limite, in fatto di collegamenti, sta nella singola uscita video disponibile, peraltro quella di maggior pregio, l'HDMI. Una caratteristica che la dice lunga sul tipo d'utilizzo del prodotto nelle intenzioni dei progettisti, con il Box collegato a televisori di recente realizzazione (o proiettori) piuttosto che a monitor informatici. A testimoniare la predisposizione per il Web c'è invece l'ingresso per il cavo Ethernet, mentre le due prese USB sono utili per collegare drive esterni piuttosto che "chiavette" di varia capienza. Sul fronte audio non mancano l'uscita digitale ottica e gli out stereofonici, utili per il collegamento ad un amplificatore o direttamente ai diffusori sonori predisposti.
Restando in tema di connettività, bisogna sottolineare che il mediaplayer di D-Link per agganciarsi alla Rete può sfruttare anche la funzionalità Wi-Fi integrata con supporto anche al protocollo attualmente più veloce, l'802.11n. Per quanto attiene il "motore" interno del dispositivo, lo si può paragonare a quello di una macchina sportiva ma non di una Formula uno. Del resto, per poter offrire il Boxee Box ad un prezzo sicuramente contenuto, 230 euro, non si poteva ricorrere ai componenti hardware più performanti e costosi. Resta il fatto che il processore adottato, l'Intel Atom CE4100, "spalleggiato" da 1 GB di memoria RAM, ha dimostrato di cavarsela egregiamente durante la prova d'utilizzo, con una riproduzione puntuale anche in Alta Definizione. Resta da dire del telecomando, anch'esso dall'aspetto peculiare con una mini tastiera sul retro. Una soluzione intelligente che semplifica e velocizza l'inserimento di testi da parte dell'utente a condizione di prendere confidenza con i piccoli pulsanti.
Il software Boxee si rivela adeguato alla gestione delle molteplici funzionalità dell'oggetto, con una velocità di navigazione sufficientemente rapida, nessun blocco di sistema riscontrato e, soprattutto, un'interfaccia ben fatta con un intelligente posizionamento grafico degli elementi che la compongono. Le scelte a disposizione dell'utente sono varie, dalla sezione film a quella tv, dalle foto alla musica, e semmai i limiti sono quelli sopra esposti per il pubblico italiano. Particolarmente interessante, poi, è la sezione delle "App", disponibili già a centinaia ed in certi casi irrinunciabili, come nel caso di YouTube e delle previsioni meteo.
Detto dei limiti, speriamo destinati a scomparire, della fruizione in streaming (ma se si conosce l'inglese i film a disposizione sono già moltissimi), il Box non delude nel suo compito elettivo, ovvero quello di mediaplayer domestico. Compatibile con il protocollo DLNA, collegato ad una rete domestica via Ethernet o con il Wi-Fi, l'apparecchio è in grado di prelevare e riprodurre ogni sorta di file audio-video nonché i principali formati fotografici. Una versatilità che arriva persino all'esecuzione di cartelle contenenti Blu-ray , seppur con il solo supporto al filmato principale senza la gestione dei menu. Ma questa limitazione, come altre, non è detto che sia definitiva poiché un altro elemento a favore del Boxee è il rilascio di nuove versioni del firmware che correggono i bug e potenziano ulteriormente il dispositivo.
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