sabato 11 febbraio 2012

RIM e BlackBerry: 5 miti da sfatare


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Chi lo dice che RIM è in crisi, che i suoi utenti stanno scappando verso altre piattaforme e che nessuno ormai sviluppa applicazioni per iBlackBerry? Di certo non Alec Saunders,Vice Presidente e Responsabile delle Relazioni con gli Sviluppatori della casa canadese. Intervenuto in occasione del recente DevCon Europe per smontare – una dopo l’altra - alcune delle malignità che circolano da qualche tempo sul conto del marchio della Mora. Qui di seguito i cinque più grandi falsi miti secondo il responsabile.

1. RIM è una società in crisi

Falso. Sono solo speculazioni. Nella casse abbiamo più di un miliardo e mezzo di dollari di liquidità, registriamo profitti in ogni quarto e le dimensioni del nostro mercato stanno aumentando: lo scorso anno la comunità BlackBerry è arrivata a raggiungere i 75 milioni di utenti complessivi. Significa un incremento del 44% rispetto allo scorso anno, un valore che in qualsiasi azienda sul Pianeta è considerato un successo.

2. Gli utenti BlackBerry non utilizzano le applicazioni

Falso. Finora sono state scaricate dall’App World circa 2 miliardi di applicazioni, al ritmo di 6 milioni di download al giorno. Di certo mancano delle applicazioni che per molti utenti sono considerate indispensabili (DropBox su PlayBook o Skype, ad esempio) ma la società sta lavorando a stretto contatto con gli sviluppatori per rimpolpare il numero di titoli a catalogo.

3. Chi sviluppa per i BlackBerry non guadagna

Falso. L’App World offre più download a pagamento rispetto ad Android e infatti genera più del 40% di ricavi rispetto al bazàr di Google. Il 13% degli sviluppatori ha superato i 100mila dollari di guadagno dal momento dell’ingresso su App World. A livello di profittabilità – spiega Saunders - siamo secondi solo solo all’App Store.

4. Un BlackBerry senza tastiera Qwerty non è un BlackBerry

Falso. A catalogo abbiamo ormai smartphone di tutti i tipi: con la tastiera Qwerty, full-touch, ibridi, ci piace lasciare ai nostri utenti la facoltà di scegliere, cosa che non fanno i nostri concorrenti che in molti casi obbligano il consumatore a optare per un’unica possibilità. Che poi i dispositivi con la tastiera estesa siano spesso preferiti è un altro conto.

5. La gente non compra il BlackBerry PlayBook perché non ha la connessione 3G

Falso. Le statistiche ci dicono che gli utenti utilizzano i propri tablet attraverso la connessione Wi-Fi. E laddove non c’è un hot-spot ci sono ormai gli smartphone di nuova generazione che effettuano il tethering. Perché pagare per una seconda scheda Sim quando è possibile utilizzare lo stesso piano dati del telefono?

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