Il 2012 di Play.me - servizio musicale nato in casa Dada.net - si apre con un restyling, anzi un riposizionamento.
Dopo l’acquisizione da parte di Buongiorno ad aprile 2011, Play.me non punta solo a cambiare faccia graficamente come spesso avviente in questi casi, ma lancia versioni “mobili” del proprio servizio cercando di puntare maggiormente al vasto “parco macchine” comprendente iPhone,iPad e Android, con un’applicazione web dedicata. 6 milioni di brani ascoltabili in streaming - anche su PC, ovviamente - e una pagina che riconoscendo automaticamente il sistema operativo, si adatta di conseguenza presentando contenuti ottimizzati; nulla da scaricare maHTML5 e Flash in azione.
Dopo l’acquisizione da parte di Buongiorno ad aprile 2011, Play.me non punta solo a cambiare faccia graficamente come spesso avviente in questi casi, ma lancia versioni “mobili” del proprio servizio cercando di puntare maggiormente al vasto “parco macchine” comprendente iPhone,iPad e Android, con un’applicazione web dedicata. 6 milioni di brani ascoltabili in streaming - anche su PC, ovviamente - e una pagina che riconoscendo automaticamente il sistema operativo, si adatta di conseguenza presentando contenuti ottimizzati; nulla da scaricare maHTML5 e Flash in azione.
Il costo mensile è di 4,99 Euro per il solo PC, 9,99 Euro per streaming PC & mobile. Una delle funzioni più interessanti è la sincronizzazione delle proprie playlist tra i vari dispositivi utilizzati. Restano disponibili anche i download mp3, a partire da 0,60 Euro per brano. Se si può trovare qualche pecca nell’offerta, a parte il repertorio ricco ma numericamente inferiore ad altri concorrenti (in Italia manca però Spotify, che è il re dello streaming musicale), forse è una certa lentezza registrata nell’effettuare ricerche tra gli artisti.
In un momento di transizione, in cui si registra un deciso aumento degli acquisti di musica legale e per la prima volta un superamento a livello mondiale delle vendite digitali su quelle fisiche, è comunque positivo che ci sia qualche fermento anche tra i non molti operatori nostrani del settore.
Nessun commento:
Posta un commento