mercoledì 1 febbraio 2012

La Timeline di Facebook non piace a nessuno (o quasi)


Credits: Dave Delaney @ Flickr
Credits: Dave Delaney @ Flickr
Se pensi che la nuova Timeline di Facebook sia l’ultima cosa di cui avevi bisogno, sappi che non sei il solo. Una ricerca condotta da Sophos, società specializzata nella sicurezza informatica, ci fa sapere che più di un utente su due è contrariato dalla nuova veste scelta - o, per meglio dire - imposta dal social network per presentare ciascuno dei suoi 800 milioni di iscritti.
Il 51%, per l’esattezza (su un campione di oltre 4100 intervistati). Più un altro 32% che si chiede perché mai è ancora su Facebook e un altro 8% che non sembra essere troppo convinto (dice che si abituerà…). Solol’8% si dichiara davvero soddisfatto della sua nuova home page sociale.
sophos-poll
Meglio prima dunque? Sì, a quante pare. E per una serie di buone ragioni. Perché il nuovo diario di Facebook sembra essere un maxi-tranello per strappare agli utenti un numero sempre maggiore di informazioni personali da mettere in piazza. E questo può aumentare il rischio di furti di identità e stalking sui profili.
E poi perché la Timeline viene aggiornata in automatico attraverso le “app” di Facebook mostrando a tutta la rete di contatti le nostre ultime attività: le ultime canzoni ascoltate su Spotify,  i giornali letti online o i biglietti acquistati online per il cinema, il tutto senza il benché minimo intervento dell’utente (una volta, almeno, bisognava cliccare sul tasto “Mi piace” o “Condividi”).
“Un brusco risveglio per coloro che erano abituati a condividere tutto troppo liberamente in passato”, commenta Graham Cluley, senior technology consultant di Sophos, che aggiunge: “Nel mio caso, per esempio il nuovo diario di Facebook mi ha portato a rivedere completamente il mio modo di rapportarmi a questo social network fino a decidere di uccidere il mio profilo”.
Per chi non volesse ricorrere a gesti “estremi” il suggerimento è comunque quello di cogliere questa occasione per rivalutare le amicizie in rete e decidere con attenzione cosa condividere e cosa no. Perché in fondo, continua Sophos, “un sito che raccoglie migliaia di informazioni sulle nostre vite, i nostri amori, i nostri gusti, rappresenta una miniera d’oro per i cyber criminali”

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